La scossa più forte di magnitudo 3.1: non si segnalano danni

Una serie di scosse di terremoto si sono verificate nella provincia di Napoli. Dalle 8,03 di stamattina è in corso uno sciame sismico nella zona dei Campi Flegrei. Come segnalato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’evento di maggiore intensita ha registrato una magnitudo di 3.1. In seguito all’evento la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio Nazionale della protezione civile.

La scossa è stata avvertita dalla popolazione, ma dalle prime verifiche non sono stati segnalati danni. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale. 

Rilevate 63 scosse

Non si sono registrati danni a persone o cose a seguito dello sciame sismico che da questa mattina sta interessando l’area dei Campi Flegrei. Lo conferma il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni. Al momento l’Osservatorio Vesuviano, sede di Napoli dell’Ingv, ha rilevato in via preliminare 63 terremoti a partire dalle ore 8:03. La scossa più forte, di magnitudo 3.1, si è verificata alle 8.52 ed è stata avvertita dalla popolazione nei comuni di Pozzuoli e Bacoli e nella zona occidentale di Napoli. 

Campi Flegrei: uno studio rivela eruzione di 100mila anni fa

Una delle eruzioni più significative dei Campi Flegrei risale a oltre 109.000 anni fa. A rivelarlo è uno studio condotto da un team italiano di ricercatori dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Igag), della Sapienza Università di Roma, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dell’Università di Bari Aldo Moro. La ricerca, pubblicata sulla rivista Communications Earth and Environment di Nature, ha permesso di ricostruire un evento eruttivo di magnitudo simile all’Ignimbrite Campana, la più grande eruzione dell’area mediterranea, avvenuta circa 40.000 anni fa.

Campi Flegrei, la politica si divide tra prevenzione e sicurezza

Nei mesi scorsi la questione dei Campi Flegrei ha scosso il mondo politico, con reazioni contrastanti da destra a sinistra sul fenomeno del bradisismo e sulla gestione dell’emergenza.

Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha ribadito la necessità di maggiore consapevolezza sui rischi della zona: “La gente non percepisce il pericolo, pur sapendo che lì c’è un vulcano. Non si può continuare a costruire a ridosso della caldera”. Il ministro ha anche puntato il dito contro chi avrebbe dovuto avvertire la popolazione in passato. Nel giugno scorso, una prova di evacuazione a Pozzuoli è stata un fallimento, con una scarsa partecipazione dei cittadini. Sulla gestione dell’emergenza è intervenuto anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che ha chiesto al governo nazionale una mobilitazione straordinaria per far fronte alla crisi: “Protezione Civile e Vigili del Fuoco sono allo stremo. Servono risorse e collaborazione nazionale, ma al momento non c’è nulla di concreto”.

Il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, che ha commentato il piano del governo per gli incentivi all’abbandono delle zone a rischio: “Io lavorerei per mettere in sicurezza le case, non per far andar via la gente”. Ha poi assicurato interventi futuri sulla messa in sicurezza degli edifici e sulle assicurazioni per i cittadini, mentre il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha attaccato Musumeci per le sue dichiarazioni sul sisma bonus: “Dovrebbe tacere. Il governo ha fatto la guerra ai poveri, non alla povertà”.

Il dibattito resta aperto, mentre il territorio dei Campi Flegrei continua a essere sotto stretta osservazione.

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