“La fotografia attuale è assolutamente drammatica, in una condizione di vuoto e di abbandono. I dispositivi di legge messi in atto dal governo italiano, supportati dall’Ue, costringono le navi delle organizzazioni della flotta civile, che attualmente sono le uniche che monitorano le acque internazionali del mediterraneo centrali, ad essere sempre più lontane dai luoghi di necessità. L’assegnazione dei porti lontani, le confische, i fermi, costringono le navi ad essere lontane per giorni dai luoghi dove è necessario che siano. Quello che cambia è che nessuno sa effettivamente cosa succede, nessuno può testimoniare, nessuno può soccorrere. Abbiamo continue notizie di naufragi e di navi fantasma, ovvero quelle navi che sappiamo essere partite ma non abbiamo notizie di sbarchi da nessuna parte”. Queste le parole di Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans, intervistata a margine dell’avvio degli open day a bordo della Mare Jonio, attraccata al molo Pisacane del porto di Napoli, che andranno avanti fino al 16 febbraio.
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