“Questa vicenda sta cominciando a mostrare il suo vero volto, un reale abuso di potere. Ci sono due dati molto importanti: il primo è che la stessa agenzia che ha rilasciato il software ha interrotto i rapporti con il governo per chiedere conto dell’utilizzo, probabilmente illecito, di questo software, il secondo è che esistono ancora negli organi istituzionali persone che si interessano alla tutela della democrazia, come Sandro Ruotolo, che ringrazio, che si è interessato di invitare a Bruxelles Luca Casarini, per spiegare che cosa è successo in questa situazione”. Così Laura Marmorale, presidente dell’organizzazione non governativa Mediterranea Saving Humans, in merito al caso dei giornalisti e attivisti (tra cui appunto uno dei fondatori della ong, Luca Casarini) le cui chat Whatsapp sarebbero state spiate mediante il software israeliano Paragon. Marmorale è stata intervistata a Napoli a margine dell’avvio degli open day a bordo della Mare Jonio, attraccata al molo Pisacane del porto partenopeo, che andranno avanti fino al 16 febbraio.
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