(LaPresse) Una delegazione di sei trattori del gruppo Agricoltori Italiani, partita dal presidio di Torre in Pietra, è entrata in città a Roma. La delegazione è composta da rappresentanti delle regioni Toscana, Emilia Romagna e Lazio. I mezzi agricoli si sono fermati sulla circonvallazione Aurelia, all’angolo con via Aurelia. Altri 15 trattori sono fermi a un parcheggio vicino. Al termine della manifestazione, i trattori faranno rientro al presidio di Torre in Pietra. Su uno dei mezzi è presente uno striscione con la scritta: “Sua Santità mi aspetta”, certificando la volontà di alcuni agricoltori di portare un messaggio al Papa in occasione dell’anno santo giubilare. L’iniziativa si aggiunge a quella di una lettera inviata agli organizzatori del Festival di Sanremo, a cui è stato chiesto di poter portare anche quest’anno sul palco dell’Ariston le istanze degli agricoltori. Il portavoce Salvatore Fais: “L’anno scorso il governo non ha fatto niente per noi”, afferma l’agricoltore, che denuncia un trattamento di favore invece nei confronti della “concorrenza sleale” promossa tramite anche il Piano Mattei. Fais ammette anche che al momento la protesta conta un numero ridotto di trattori in strada, rispetto allo scorso anno, augurandosi che con il passare delle settimane l’affluenza dei mezzi possa aumentare: “C’è un malessere diffuso nell’agricoltura italiana che va risolto”. Gli agricoltori sono quindi partiti in corteo fino al parcheggio, sempre sull’Aurelia, per raggiungere gli altri mezzi in presidio a Roma. In testa uno striscione ‘Niente agricoltori = niente cibo = niente futuro’. Il corteo non era previsto ma è stato concordato sul momento con le forze di sicurezza che stanno monitorando la manifestazione.
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