“Sono sempre dei piccoli gruppi di persone che manifestano il loro dissenso in maniera scomposta, quindi non c’è da demonizzare un’intera parte politica perché non sarebbe giusto. Ma sicuramente bisognerebbe agire sempre di più sulla conoscenza dei fatti storici realmente accaduti, per realizzare poi una coscienza civile più vasta che possa comprendere anche gli orrendi crimini commessi nel confine orientale dal 1943 in poi”. Così, a LaPresse, Simone Cristicchi, parlando a proposito del Giorno del ricordo, dedicato alle vittime delle foibe, e commentando gli atti vandalici alla foiba di Basovizza. “Posso dire per esperienza personale che anche io ho avuto dei problemi legati allo spettacolo ‘Magazzino 18’ – ha aggiunto – che è andato in scena per circa 10 anni e i primi 3 anni c’era la scorta che mi seguiva in teatro e fuori e che sorvegliava che gli spettacoli potessero andare in scena normalmente perché c’erano questi episodi di contestazioni a volte più blande e a volte più violente e quindi hanno deciso la Digos di tutelarmi in quei primi anni”. Il musical ‘Magazzino 18’, scritto dal cantautore romano nel 2013 in collaborazione con Jan Bernas, giornalista e autore del libro ‘Ci chiamavano fascisti, eravamo italiani’, racconta il dramma dell’esodo istriano, giuliano e dalmata nel secondo dopoguerra.

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