Il Guardasigilli: "Nessuno intercettato dalla Penitenziaria". Schlein: "Cosa nasconde il governo?". Renzi: "Qualcuno mente"
Lo spionaggio nei confronti di Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans, sarebbe iniziato nel mese di febbraio 2024. Lo rende noto la ong che ha deciso di pubblicare i risultati di una analisi condotta con la collaborazione di CitizenLab di Toronto. Ma sulla vicenda si allarga lo scontro politico.
Mediterranea: “Operato attacco software di tipo ‘sofisticato’ “
“L’analisi del telefono in uso a Luca Casarini, cittadino italiano, fondatore e capomissione di Mediterranea Saving Humans, ha rilevato che nel mese di Febbraio 2024, quindi molti mesi prima dell’individuazione del warm Graphite, una entità non ancora identificata, ha operato un attacco software di tipo ‘sofisticato’, con tentativo di forzatura degli account di Luca Casarini, e del quale la società Meta ha dato rilievo – rivela la Ong – L’attacco, individuato e sul quale si stanno operando le analisi qualitative ai fini identificativi della sorgente (tracciamento) è stato operato verosimilmente seguendo una precisa metodologia, un protocollo per la costruzione di quella che viene classicamente definita ‘catena di sorveglianza’, che ha come esito finale il passaggio da uno ‘spyware’ al più sofisticato strumento militare ‘Graphite’. L’indagine civile, in questa prima fase, si sta concentrando sulla rilevazione di due passaggi che riguardano il tentativo di compromissione del profilo della vittima risalente al febbraio 2024 e cominciato dal giorno 8 dello stesso mese”.
Spyware, Nordio: “No contratti con Dap, nessuno intercettato da penitenziaria nel 2024”
Sulla vicenda, durante il question time della Camera, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, “Posso assicurare che nessun contratto, ribadisco nessun contratto, è mai stato stipulato dal Dap e/o dalle dipendenti direzioni generali Gom (Gruppo operativo mobile, ndr) e Nic (Nucleo investigativo centrale, ndr) con qualsivoglia società. Nessuna persona è stata mai intercettata da strutture finanziate dal ministero della giustizia nel 2024. Nessuna persona è mai stata intercettata dalla polizia penitenziaria“.
Spyware, Schlein: “Meloni si dà a latitanza, cosa nasconde il governo?”
Le opposizioni sono sul piede di guerra. “Il governo Meloni sarà ricordato come il governo della fuga perenne, campioni del mondo di scaricabarile con le proprie responsabilità. Infatti dopo l’inquietante liberazione di Almasri, in cui Giorgia Meloni si è data alla latitanza – che continua – con il Parlamento, ora il governo tenta di squagliarsela anche sul caso Paragon. Sappiamo che giornalisti e attivisti italiani sono stati spiati con il spyware Graphite, utilizzato esclusivamente da organi dello stato”, dice la segretaria del Pd, Elly Schlein. “È preciso dovere del governo fare chiarezza e dirci chi spiava queste persone e per quale motivo, risposta che oggi lo stesso governo si è rifiutato di dare alle interrogazioni in Parlamento, in cui peraltro si chiedeva se la Polizia penitenziaria avesse mai acquisito o utilizzato Paragon. Prima ancora di rispondere a questa semplice domanda, il sottosegretario Mantovano ha comunicato la classificazione di queste informazioni. Cosa sta nascondendo il governo Meloni? Il Paese si merita risposte e il luogo dove fornirle è il Parlamento”.
Spyware, Renzi: “Nordio mette in difficoltà Mantovano, qualcuno mente”
“Bingo! Nordio dice in Aula che il Ministero della Giustizia non ha mai stipulato contratti con società che hanno Trojan. Se è vero ciò che dice il ministro, e noi abbiamo il dovere di credergli, a questo punto è evidente che nel Governo qualcuno mente. Pensano di fregarci ma non ci conoscono. Un giornalista è stato intercettato in modo illegale: chi è stato? Se nessun Ministero è responsabile dell’acquisto del Trojan israeliano allora sono solo i servizi ad avere questo strumento. Ma se i servizi hanno intercettato un giornalista, Alfredo Mantovano ha mentito. Oggi Nordio ha messo molto in difficoltà Mantovano: ecco perché Mantovano non voleva che Nordio rispondesse in Aula”. Lo scrive sui social il leader di Iv Matteo Renzi.
“La situazione è la seguente: 1. Un giornalista è stato intercettato illegalmente con il Trojan israeliano; 2. I servizi hanno ripetutamente negato una loro responsabilità; 3. Il Ministro nega qualsiasi responsabilità di tutta la struttura del Ministero della Giustizia. Qualcuno sta mentendo. Chi? Non è un puntiglio. È una battaglia di civiltà giuridica. Ma prima ancora è una battaglia di libertà. Se lo Stato permette di intercettare abusivamente giornalisti, autorità religiose, attivisti politici vi immaginate che cosa può accadere con le nuove tecnologie a un cittadino comune?”, aggiunge.
“Noi chiederemo accesso agli atti sulle spese per intercettazione di tutte le Procure della Repubblica. E non ci fermiamo. Lo facciamo perché abbiamo combattuto quando hanno violato la nostra privacy con intercettazioni illegali e perquisizioni illegittime. E allora abbiamo promesso che saremmo andati fino in fondo. Scopriremo presto chi sta mentendo agli italiani. E a Nordio che minaccia azioni giudiziarie contro chi insinua dubbi rispondo che io faccio domande perché è il mio dovere di membro dell’opposizione. Se vogliono denunciarmi per questo sanno dove trovarmi. Li aspetto. Minacciare l’opposizione perché fa domande: la Repubblica delle Meloni assomiglia sempre più a una repubblica delle banane”, conclude.
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