Daniela Di Maggio: "Dopo morte di mio figlio c'è consapevolezza di dover fare tanto"
“Cos’è cambiato a Napoli dopo la morte di mio figlio? C’è consapevolezza di dover fare tanto, che è anche sensibilizzare le istituzioni e la società civile sul fatto che se non portiamo bellezza in ogni dove non si risolverà mai il problema, perché resterà sempre il brutto che prenderà sopravvento sul bello com’è successo a mio figlio, ucciso da un ragazzo che non ha mia vissuto quello che viveva mio figlio in termini di musica, arte, bellezza e famiglia”. Così Daniela Di Maggio, madre del giovane musicista napoletano Giovanbattista Cutolo ucciso un anno e mezzo fa, in ingresso alla Camera dei Deputati per un’audizione in commissione degrado città e periferie. “Noi siamo qui proprio per fare in modo che questi ragazzi non esistano più in queste condizioni di disagio – continua Di Maggio – ma che possano conoscere anche loro che cos’è il bello, la rivoluzione Giògiò”. La madre di Cutolo ha quindi affermato di aver presentato, in collaborazione con l’onorevole Alessandro Battilocchio, presidente della commissione, “un progetto da proporre nelle periferie per portare quegli elementi che foraggiano l’anima“. Di Maggio entra nei dettagli: “Platone diceva che per foraggiare un individuo ci vogliono sport e musica. Noi faremo di tutto per portare il sentiment di Platone in queste periferie”.
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