La Corte d'Assise d'Appello di Milano ha nominato 3 nuovi periti psichiatrici
La Corte d’assise d’Appello di Milano ha nominato 3 nuovi periti psichiatrici nel processo di secondo grado ad Alessia Pifferi che avranno tempo fino a fine giugno per depositare il loro elaborato. Si tratta dello psichiatra bresciano, Giacomo Francesco Filippini, la professoressa di neuropsicologia e scienze cognitive dell’Università Bicocca, Nadia Bolognini, e lo specialista in neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, Stefano Benzoni.
I periti dovranno accertare se la 38enne, condannata all’ergastolo per l’omicidio della figlia di un anno e mezzo, Diana Pifferi, abbandonata una settimana da sola nella casa di via Parea a Milano nel luglio 2022 e morta di stenti, “sia affetta da patologie psichiatriche” e “alterazioni clinicamente significative della sfera cognitiva” tali da avere “interferito sulla capacità di intendere e di volere escludendola del tutto o scemandola gravemente” al momento dei fatti e nelle due occasioni precedenti in cui la bimba è stata abbandonata in casa sopravvivendo (dal 2 al 4 luglio e dall’8 all’11 luglio dello stesso anno).
La perizia inizierà il prossimo 26 marzo nel carcere di Vigevano dove la donna è detenuta. Gli psichiatri avranno 90 giorni di tempo per completare gli esami. Stando al quesito elaborato dal collegio presieduto dalla giudice Ivano Caputo, i periti potranno sopporre Pifferi a colloqui e test e utilizzare tutta la “documentazione sanitaria e medica” sulla “condizione psichica” della 38enne, incluse le carte delle Unità operativa di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza che l’hanno avuta in carico, le “trascrizioni” o “video registrazioni” dei colloqui effettuati dal perito di primo grado, Elvezio Pirfo, o dal consulente della difesa, Marco Garbarini, i “diari clinici penitenziari” dal giorno del fermo (20 luglio 2022), le “cartelle cliniche” post parto e del successivo ricovero nel reparto di ginecologia all’ospedale San Gerardo di Monza.
La Procura generale di Milano ha nominato come propri consulenti le psichiatre Patrizia De Losa e Valentina Crespi e ha chiesto di integrare il quesito con la valutazione di una “eventuale simulazione” di disturbi psichiatrici. L’avvocato Emanuele De Mitri, che assiste come parti civili madre e sorella di Pifferi, si è riservato di nominare i propri consulenti e lo stesso ha fatto la difesa dell’imputata con la legale Alessia Pontenani.
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