Gli abitanti della ‘borgata’ del Quarticciolo, a Roma, raccolti nel comitato ‘Quarticciolo Ribelle’, sono scesi in piazza sabato pomeriggio in un lungo e colorato corteo per protestare contro l’applicazione del ‘modello Caivano’ imposto dal governo all’interno del quartiere, che prevede interventi straordinari su ordine pubblico e sicurezza per affrontare le situazioni di degrado urbano e criminalità. Nutrita la partecipazione al corteo di numerose realtà sociali della città, ma soprattutto degli stessi abitanti del Quarticciolo, che chiedono alle istituzioni una risposta diversa, a partire dai laboratori collettivi istituiti proprio dalle realtà popolari del quartiere. “Quarticciolo oggi chiede un cambiamento radicale, che passi effettivamente per un miglioramento delle condizioni di questo quartiere”, afferma Pietro, portavoce del comitato, che spiega come “la preoccupazione invece è che arrivino gli sfratti, gli sgomberi e gli attacchi alle realtà sociali che un quartiere così fragile non si può permettere”. Lo scorso 25 febbraio, infatti, un’operazione delle forze dell’ordine ha portato allo sgombero di tre appartamenti popolari Aler nel quartiere, suscitando la reazione immediata di ‘Quarticciolo Ribelle’. Il portavoce insiste su quello che considera il fallimento della militarizzazione: “Il problema di quello che sta succedendo in questi giorni è che si sta mettendo tutto insieme, ogni forma di illegalità. Chi è stato costretto a occupare una casa perché non se la può permettere viene trattato come chi vende chili e chili di eroina”.

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