Al corteo organizzato sabato dal comitato ‘Quarticciolo Ribelle’ per riprendersi gli spazi del quartiere romano ha partecipato anche una ragazza proveniente da Caivano. Ai manifestanti Irene Marchetti ha portato infatti la testimonianza della sua esperienza diretta dell’applicazione del modello Caivano, gli interventi straordinari su ordine pubblico e sicurezza che i gruppi attivi al Quarticciolo stanno osteggiando sul proprio territorio: “Da quando è stato applicato il modello Caivano sul territorio ci sono molte forze dell’ordine e telecamere, ma non c’è una reale sicurezza, né benessere maggiore”, ha affermato Marchetti, che poi è entrata nel merito degli interventi. “Nonostante la costruzione del Pino Daniele, il nuovo centro sportivo, non c’è stato lavoro né maggiore accessibilità alle persone di Caivano”, ha affermato. Il modello presente al Quarticciolo è quindi realmente alternativo? “Ce lo hanno confermato gli abitanti di questo quartiere. Qui offrono doposcuola, corsi per i bambini, sportivi e artistici, che possono aiutare nell’educazione dei bambini del territorio”, spiega Marchetti, che quindi conclude ribadendo che quello del Quarticciolo “è un modello alternativo molto valido, perché basato sull’ascolto dei problemi reali del territorio”.
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