Giani: "Il sistema di sicurezza idraulica ha fatto la differenza"

È finalmente alle spalle la paura per la piena dell’Arno. Il fiume che nel 1966 devastò Firenze e gran parte dei territori, delle città e dei paesi lungo il suo bacino, e che dal 1992 non si presentava così minaccioso, questa volta è rimasto negli argini. A Firenze il colmo della piena dell’Arno è transitato intorno alle 21 di venerdì, con un livello di 4,29 metri all’idrometro degli Uffizi 3, sopra il primo livello di guardia (3 metri) ma sotto il secondo, che è fissato a 5,50 metri. Maggiori erano i timori per Pisa, dove ii colmo della piena dell’Arno è transitato nella notte, anche in questo caso senza criticità. Un esito che non era scontato e per il quale sono state determinanti l’apertura dello Scolmatore a Pontedera e delle casse di espansione del bacino di Roffia a San Miniato, due opere strategiche realizzate dalla Regione Toscana proprio a difesa di Pisa. Così è stata scongiurata un’esondazione che altrimenti sarebbe stata inevitabile e drammatica.

 

Giani: “Il sistema di sicurezza idraulica della Regione ha fatto la differenza”

“In queste ore difficili il sistema di sicurezza idraulica della Regione ha fatto la differenza nonostante le intense e persistenti precipitazioni”, commenta con soddisfazione il presidente della Toscana Eugenio Giani. E mentre il livello del principale fiume della regione cala e tanti cittadini e turisti a Firenze e a Pisa si affacciano alle spallette per osservare la ribollente massa d’acqua che scorre frenetica verso il mare, resta critica la situazione in molte altre parti della regione. Frane e allagamenti hanno interessato molti comuni del Mugello, in provincia di Firenze, con molte strade e la linea ferroviaria Faentina chiuse. La Sieve è esondata a Rufina. Famiglie isolate a Marradi (dove 120 persone sono rimaste isolate e 29 evacuate) e Vaglia. Nel territorio della piana fiorentina, il torrente Rimaggio ha rotto gli argini nel centro di Sesto Fiorentino, allagando strade, garage e scantinati. Allagamenti anche a Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Lasta a Signa e Bagno a Ripoli. Vigli del fuoco e volontari della protezione civile impegnati ininterrottamente da venerdì nei soccorsi alla popolazione. Situazione ancora con molte criticità nell’Empolese. Non è andata meglio a Prato e nei comuni della sua provincia. Allagamenti anche nel Pistoiese e nel Pisano. In tutte le aree maggiormente colpite dal maltempo sono arrivate colonne mobili della protezione civile nazionale.

Chiesto lo stato di emergenza nazionale

Presto inizierà la conta dei danni. Intanto, il governatore Giani ha firmato la richiesta dello stato di emergenza nazionale “per garantire interventi rapidi alle comunità colpite dal forte maltempo: difendo la mia terra e i miei concittadini con determinazione”. Via libera anche alla partita di campionato in programma oggi pomeriggio allo stadio Franchi di Firenze tra Fiorentina e Juventus. Un ritorno progressivo alla normalità, come ha sottolineato la sindaca di Firenze Sara Funaro. Almeno fino alla prossima allerta. 

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