Sarebbe "accusato di tortura, sparizioni forzate e uccisioni illegali". Fonti della Farnesina smentiscono: "Ha un visto Schengen e non è ricercato"

Abdul Ghani Al-Kikli, capo della milizia di Tripoli, “accusato di tortura, sparizioni forzate e uccisioni illegali, si trova ora in Italia“. Lo denuncia sui social il dissidente libico, tra gli ‘spiati del caso Paragon, Husam El Gomati.

La foto di Al-Kikli 

Una foto di Al-Kikli, noto anche come Gheniwa, “è stata scattata in una stanza al 4° piano” di un ospedale di Roma in zona Eur, “durante una visita dei membri del governo di Abdul Hamid Dbeibah al ministro di Stato Adel Jumaa, sopravvissuto a un attentato a Tripoli alcune settimane fa”, scrive El Gomati pubblicando lo scatto e i dettagli del volo privato con il quale il militare libico sarebbe atterrato ieri all’aeroporto di Ciampino.

El Gomati: “Sarebbe sulla lista dei ricercati della Cpi”

“Abdul Ghani Al-Kikli sarebbe sulla lista dei ricercati della Cpi, secondo alcune fonti. È anche notoriamente menzionato in più relazioni del Panel of Experts delle Nazioni Unite e di organizzazioni per i diritti umani come Amnesty International per il suo coinvolgimento in gravi violazioni dei diritti umani“, afferma sempre El Gomati. “Nel frattempo, il governo Meloni ignora la Cpi e continua ad accogliere i signori della guerra invece di chiederne le responsabilità”, aggiunge.

Schlein: “Italia porto sicuro per milizie, governo chiarisca su Al-Kikli”

“Ho letto stamattina la notizia che ci sarebbe in Italia oggi un altro torturatore libico, Al-Kikli, accusato dal Dipartimento di Stato americano di crimini contro l’umanità e accusato dall’Onu di gravi e ripetute violazioni perché guida la milizia libica. Il governo ci deve chiarire perché sta rendendo l’Italia un porto sicuro per le milizie e le mafie libiche“. Così la segretaria Pd Elly Schlein intervistata dal Tg3 a margine della manifestazione di Libera a Trapani.

Fonti Farnesina: “Ha un visto Schengen e non è ricercato”

Fonti della Farnesina, però, smentiscono che al-Kikli sia ricercato, e affermano che l’uomo ha un visto Schengen. L’organizzazione a cui appartiene al-Kikli – spiega ancora la stessa fonte – dipende direttamente dal Consiglio presidenziale libico

 

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