Davide Lacerenza si trova agli arresti domiciliari, ma non ha perso il suo spirito allegro. Dalla finestra chiusa del suo appartamento al piano terra, nei pressi della stazione Centrale di Milano, manda baci ai numerosi fan che accorrono per salutarlo, lasciando biglietti affissi ai vetri. Nel giorno in cui il Questore di Milano, Bruno Megale, ha revocato la licenza per la sua Gintoneria di via Napo Torriani – locale al centro di un’inchiesta della Procura – alcuni gli scrivono parole di incoraggiamento, come chi lo invita a non arrendersi, perché “A Milano senza di te piove sempre”. Su un altro biglietto, scritto a mano su un foglio di quaderno a righe, si legge: “Daddy, ci manchi, sei stato il miglior cavallo. Vai, vero king di Milano”. Il via vai di supporter è continuo: qualcuno bussa ai vetri e gli chiede di aprire le finestre per stringergli la mano. Lui sorride, indica un messaggio scritto in stampatello: “Non posso parlare. Grazie a tutti”, con un grande cuore rosso disegnato. Lacerenza è indagato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e sfruttamento della prostituzione, reati che, secondo la Procura, sarebbero stati commessi nel locale e nei suoi dintorni, con l’accusa di ricavare “illeciti guadagni tramite prezzi maggiorati e consegne a domicilio delle prostitute”.