Oggi la restituzione alla Diocesi di Novara: il lavoro dei carabinieri ha ricostruito il percorso del dipinto dal furto alla vendita a catena
I Carabinieri dei Nuclei Tutela Patrimonio Culturale di Torino, Cagliari e Genova e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Verbania hanno recuperato un quadro del XVII Sec., raffigurante “La Presentazione di Maria al Tempio”, asportato la notte dell’08 maggio 2009 dalla chiesa della frazione “Passera” del comune di Stresa, da ignoti che si introdussero nel luogo di culto forzando la serratura di una porta laterale d’ingresso, unitamente a un crocifisso ligneo dell’800 raffigurante “Cristo in Croce”.
L’attività investigativa dei Carabinieri, avviata immediatamente dopo il furto, aveva già consentito di recuperare numerose opere d’arte trafugate in varie località del Nord Italia, rinvenute in un magazzino ubicato nel comune di Sotto al Monte a Bergamo, ad eccezione delle due opere asportate a Stresa.
Il percorso del quadro: venduto e rivenduto più volte
Nel corso del mese di dicembre 2023, un Carabiniere del TPC di Cagliari, nel monitorare il catalogo della casa d’asta online di Monaco “Hampel”, una tra le più importanti in Europa, ha notato evidenti somiglianze tra un’opera che stava per essere venduta all’asta, realizzata in olio su tela, e le immagini del dipinto asportato nel 2009, custodite nella “Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti”
del T.P.C..
I Carabinieri hanno quindi ripercorso il tragitto del quadro, ricostruendo i numerosi passaggi di mano tra vari acquirenti di varie Regioni d’Italia ed esteri, molti dei quali ignari che si trattasse di un’opera trafugata, sino alla casa d’asta in Germania, ove era stata inserita nel catalogo d’asta al prezzo di 30mila euro.
Il sequestro e la restituzione del quadro
Il lavoro condotto dai nuclei TPC e dalla Sezione di PG dei Carabinieri, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Verbania – Dott. Gianluca Periani – ha consentito di delineare un inequivocabile quadro probatorio a carico dell’ultimo possessore, un 66enne italiano originario della provincia di Roma, la cui posizione è attualmente al vaglio degli inquirenti per le ipotesi di reato di ricettazione; e di sequestrare il dipinto, in esecuzione di un ordine Europeo di Indagine, inviato dalla Procura di Verbania al collaterale organo giudiziario tedesco il 24 gennaio 2024, eseguito il decorso 13 settembre 2024 dalla Divisione Crimini d’Arte dell’ufficio di Polizia Criminale dello Stato
Bavarese – Bayerisches Landeskriminalamt (BLKA).
Il dipinto è stato restituito ufficialmente alle Autorità Ecclesiastiche della Diocesi di Novara da una delegazione della Polizia Criminale Bavarese, alla presenza del Dott. Gianluca Periani, Sostituto Procuratore della Procura di Verbania che ha diretto le indagini, e del Magg. Ferdinando Angeletti, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino, reparto di punta dell’Arma preposto alla protezione del patrimonio artistico e archeologico italiano, che utilizza sistemi di indagine all’avanguardia, come l’applicativo S.W.O.A.D.S. (Stolen Works Of Art Detection System), che impiega l’intelligenza artificiale per setacciare milioni di immagini di opere d’arte presenti sul Web e i social networks alla ricerca delle numerose opere d’arte trafugate nel corso degli anni nel VCO.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata