Negli scorsi giorni è slittato di tre settimane anche il processo per i presunti falsi in bilancio 2016-2022 a carico di 16 persone che vede imputata la ministra

Poteva essere la settimana decisiva per il futuro processuale e politico di Daniela Santanchè. La decisione della ministra del Turismo di cambiare uno dei suoi legali ha sparigliato le carte a 24 ore dall’udienza preliminare fissata per oggi, mercoledì, davanti alla gup di Milano, Tiziana Gueli, per la presunta truffa aggravata sui fondi della cassa integrazione Covid.

“Io non ho cambiato nessun avvocato, è una fake news” ha detto però ieri sera Santanchè a margine della conferenza stampa di presentazione impatto dei mondiali Skate 2024. “Il mio avvocato è Pelanda, ho aggiunto l’avvocato Salvatore Pino sostituendolo al civilista, siccome qua si parla di penale”. Chi pensa che sia una mossa per perdere tempo “dovrebbe leggere le cose. Ripeto, non ho cambiato avvocato, non sono state depositate istanze e poi avrò il diritto di difendermi, no?”, aggiunge. 

Cosa è successo: Santanchè cambia legale

L’avvocato Salvatore Pino entrerà nel collegio difensivo, al posto del legale Salvatore Sanzo e, dato che l’altro avvocato di Santanchè, Nicolò Pelanda, è impegnato in un diverso procedimento, è stato preannunciato che verrà presentata un’istanza di rinvio dell’udienza. Una mossa per permettere al nuovo legale di studiare le carte del fascicolo che vede Santanchè, il compagno Dimitri Kunz, il manager Paolo Concordia e le società Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria srl imputate per i 126.468,60 euro versati dall’Inps fra 2020 e 2022  a 13 lavoratori delle società della galassia editoriale-pubblicitaria per 20.117 ore di cassa integrazione Covid, mentre in realtà avrebbero “continuato a svolgere le proprie mansioni secondo i contratti in corso” e in “smart working“.

Le altre questioni

I pm Luigi Luzi e Marina Gravina, che hanno condotto le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza prima con l’aggiunta Laura Pedio (oggi procuratrice di Lodi) e ora con il nuovo capo del dipartimento reati economici, Roberto Pellicano, chiedono di mandare a processo la ministra. Sulla decisione potrebbe però pesare la situazione della gup Gueli in Tribunale a Milano: in scadenza dal ruolo dall’ufficio gip, è già stata assegnata alla decima sezione penale come giudice di dibattimento.

Nelle scorse settimane il presidente del tribunale, Fabio Roia, l’ha prorogata fino al 31 marzo per permetterle di concludere l’udienza preliminare su Visibilia iniziata lo scorso autunno. Ora sarà necessario capire che cosa accadrà: perché se al procedimento dovesse essere applicato un nuovo magistrato, l’udienza preliminare potrebbe dover ripartire da zero. Si tratta del secondo (ipotetico) stop, dopo che i difensori avevano già sollevato una questione di incompetenza territoriale chiedendo di trasferire il processo a Roma.

La gup aveva trasmesso gli atti alla Corte di Cassazione per dirimere la questione e a fine gennaio gli ermellini hanno fissato Milano come sede naturale del procedimento perché “l’ultima erogazione dei contributi” varati con i decreti emergenziali durante la pandemia “è stata pagata presso una banca nel circondario di Milano” e la “richiesta è stata inviata alla sede Inps di Milano” che “ha autorizzato” gli ammortizzatori sociali. Negli scorsi giorni è slittato di tre settimane anche il processo per i presunti falsi in bilancio 2016-2022 a carico di 16 persone che vede imputata la ministra. Doveva iniziare la prima udienza il 20 marzo, si andrà invece a metà aprile.

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