I giudici revocano il divieto ad usare il nome della cittadina del delitto di Sarah Scazzi
Il titolo della serie Disney+ torna a essere ‘Avetrana – Qui non è Hollywood’, a seguito della decisione del Tribunale di Taranto di revocare il decreto emesso precedentemente che aveva impedito l’utilizzo del nome Avetrana nel titolo della serie. “La serie si riappropria finalmente di uno dei suoi elementi fondanti”, ha dichiarato il regista Pippo Mezzapesa. “È, a tutti gli effetti, una restituzione. Per noi autori il titolo non poteva prescindere dal nome del paese in cui i fatti sono avvenuti. Avetrana è parte della storia e protagonista della serie.”Daniel Frigo, Country Manager, The Walt Disney Company Italia, ha aggiunto: “Per l’industria audiovisiva si tratta di una decisione di estrema importanza in quanto riafferma con forza il principio della libertà di espressione artistica quale principio cardine del nostro ordinamento giuridico.”Dopo essere stata acclamata dalla critica e dal pubblico italiano, la serie ha debuttato il 20 novembre su Disney+ in EMEA e l’11 dicembre su Hulu negli Stati Uniti, diventando, al debutto, la serie di general entertainment più vista su Disney+ in Italia dal lancio della piattaforma nel 2020.
La serie originale Disney+, composta da 4 episodi, è stata presentata in anteprima alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma lo scorso ottobre. Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta, Davide Serino, (episodio 1 in collaborazione con Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni), Avetrana – Qui non è Hollywood è prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia, ed è basata sul libro “Sarah la ragazza di Avetrana”, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri.La serie originale è interpretata da Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi.
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