Sette negli ultimi due giorni. In programma un vertice in Prefettura a Roma per affrontare la questione
Un ragazzo di circa 25 anni, sospettato di appartenere al commando che ieri sera ha incendiato sei stabilimenti balneari ad Ostia, è stato fermato dalla polizia della squadra mobile della questura di Roma e dagli investigatori del X distretto Lido. Il ragazzo ha confessato di appiccato i roghi. Secondo quanto apprende LaPresse, il 24enne, davanti agli investigatori della squadra mobile della questura di Roma, ha ammesso anche le sue responsabilità negli altri due incendi divampati lunedì scorso in altri due lidi balneari. “Ho agito da solo senza nessun mandante”, ha dichiarato il 24enne.
Il giovane, senza fissa dimora, è stato bloccato mentre si allontanava di corsa dal lido ‘Mami’. Le fiamme dolose di ieri sera hanno riguardato il Salus, l’Arcobaleno, il Vittoria, il Plinius e la Capannina. Lunedì altri due stabilimenti, il Belsito e le Dune, erano stati dati alle fiamme.
Si ipotizza che i roghi siano in un qualche modo collegati alla decisione del Consiglio di Stato, resa pubblica nei giorni scorsi, di annullare la sospensiva, concessa dal Tar del Lazio a 31 stabilimenti balneari di Ostia che dovranno partecipare ad un bando di gara per vedersi riaffidare i lidi. Le indagini della polizia sono coordinate dalla procura di Roma, ma il fascicolo potrebbe passare, alla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina. Oggi la questione verrà affrontata durante un vertice in Prefettura a Roma, con il prefetto Lamberto Giannini, il sindaco Roberto Gualtieri e e il Consulente per la legalità di Roma Capitale Francesco Greco.
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