C’è Francesco Messina, il 39enne che produceva la droga in Marocco, fra i 5 arresti eseguiti questa mattina per associazione a delinquere e traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana da parte della squadra mobile di Milano nell’ambito dell’inchiesta sugli ultras dei pm Leonardo Lesti e Rosario Ferracane che vede coinvolto anche il capo della curva del Milan, Luca Lucci. Gli altri arrestati, che si sommano agli 8 del 17 dicembre scorso, sono il peruviano Aldo Gerardo Mori Matos (45 anni), Attilio Mormile (48), Francesco Siani (54) e Yuri Trocino (38) soprannominato “crazy”. Non raggiunta da misura cautelare del gip Fabrizio Filice la ‘cassiera’ della curva sud di San Siro, Roberta Grassi, arrestata in una precedente operazione del pubblico ministero Gianluca Prisco.
Su Messina agli atti ci sono immagini che lo riprendono ‘cucinare’ la droga direttamente in Marocco. La marijuana arrivava invece dalla Spagna a bordo di tir, nascosta in bancali di frutta e prodotti in grado di disturbare le unità cinofile.
Veniva stoccata in un magazzino di Inveruno, in provincia di Milano, e poi prelevata dai corrieri e venduta ai clienti grossisti individuati da Luca Lucci. Della banda farebbero parte una serie di figure con la “funzione di esattori” a cui consegnare il denaro per il pagamento dei carichi, anche con sistemi informali di credito-debito gestiti da cittadini cinesi che permettono il trasferimento occulto dei soldi all’estero, dove venivano reimpiegati per nuovi acquisti di droga. In particolare cocaina dal Brasile, trasportata in Spagna via barca e da lì di nuovo in Italia.