Come funzionava lo schema: il pagamento dei debiti di gioco passava attraverso una gioielleria di Milano
I pagamenti per le scommesse clandestine venivano mascherate come acquisto di Rolex e monili di lusso in una gioielleria di Milano. Lo ha svelato l’inchiesta della guardia di finanza che vede indagati numerosi calciatori di Serie A, tra cui Sandro Tonali, Nicolò Fagioli, Alessandro Florenzi, Mattia Perin, Weston McKennie e Nicolò Zaniolo, ha ricostruito come i “pagamenti a saldo dei debiti di gioco” avvenissero attraverso la gioielleria Elysium di Milano, di cui i pm chiedono il sequestro preventivo. Il sistema prevedeva “finte vendite da parte della gioielleria di orologi” e gioielli mai consegnati, fa sapere il Procuratore Marcello Viola in una nota, da usare come “causale” per il bonifico emesso dagli scommettitori a saldo del debito contratto per le scommesse effettuate sulle piattaforme illegali”.
Scommesse, il sistema degli orologi per contrastare la provenienza illecita del denaro
Un sistema volto a “ostacolare” la “provenienza illecita del denaro”. “E’ stato accertato”, si legge agli atti, che Nicolò Fagioli si sia avvalso di “prestiti in denaro” per far fronte al pagamento dei debiti” concessi da soggetti terzi (calciatori ma non indagati) chiedendo di “effettuare per suo conto bonfici in favore della gioielleria”. Un altro sistema si basava sull’utilizzo di “soggetti prestanome” che hanno messo a disposizione “carte Poste Pay, account Revolut e conti correnti” per “saldare o ridurre le posizioni debitorie”. Sono stati ricostruite transazioni da almeno 300mila euro. I prestanome si occupavano anche della “riscossione del denaro contante”, almeno 400mila euro.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata