Pasqua, migliaia in piazza San Pietro, Papa: “Gesù non è statua da museo, cercarlo tra fratelli”

Celebrata dal cardinale Angelo Comastri. A Casa Santa Marta l'incontro tra Francesco e JD Vance

Migliaia di persone sono in piazza San Pietro in Vaticano per la Messa della domenica di Pasqua. Già dalle prime ore del mattino si sono formate lunghe code di fedeli agli ingressi. La Messa è stata celebrata dal cardinale Angelo Comastri.  In seguito Bergoglio, che già ieri, ha manifestato il desiderio di essere presente alla benedizione ‘Urbi et Orbi’ si è affacciato dalla Loggia centrale sulla piazza.

Incontro Papa-Vance

Il vicepresidente Usa J.D. Vance è in precedenza arrivato in Vaticano e ha incontrato il Papa a Santa Marta. 

L’omelia del Papa

“Con tanta emozione do lettura dell’omelia che Papa Francesco ha preparato per questo luminoso e intramontabile giorno di Pasqua”. Così il cardinale Angelo Comastri, prima della lettura dell’omelia di Papa Francesco per la Messa di Pasqua. 

Papa: “Gesù non è statua da museo, cercarlo tra fratelli”

Il Papa, nell’omelia inviata per la domenica di Pasqua, esorta a “non stare fermi” e a “cercare Gesù”, che non è“un eroe del passato” e non va pensato “come una statua sistemata nella sala di un museo”. Gesù, sottolinea il Papa, è “presente ovunque, dimora in mezzo a noi, si nasconde e si rivela anche oggi nelle sorelle e nei fratelli che incontriamo lungo il cammino, nelle situazioni più anonime e imprevedibili della nostra vita”. 

“La fede pasquale, che ci apre all’incontro con il Signore Risorto e ci dispone ad accoglierlo nella nostra vita, è tutt’altro che una sistemazione statica o un pacifico accomodarsi in qualche rassicurazione religiosa” continua il testo di Bergoglio. “La speranza più grande della nostra vita” è quella di “vivere questa esistenza povera, fragile e ferita aggrappati a Cristo, perché lui ha vinto la morte, vince le nostre oscurità e vincerà le tenebre del mondo, per farci vivere con Lui nella gioia, per sempre” precisa il Pontefice “Il Giubileo ci chiama a rinnovare in noi il dono di questa speranza, a immergere in essa le nostre sofferenze e le nostre inquietudini, a contagiarne coloro che incontriamo sul cammino, ad affidare a questa speranza il futuro della nostra vita e il destino dell’umanità”.

Papa: “Giubileo rinnovi speranza di vita fragile aggrappati a Cristo”

“La speranza più grande della nostra vita” è quella di “vivere questa esistenza povera, fragile e ferita aggrappati a Cristo, perché lui ha vinto la morte, vince le nostre oscurità e vincerà le tenebre del mondo, per farci vivere con Lui nella gioia, per sempre”. Lo scrive Papa Francesco nell’omelia della Messa della domenica di Pasqua, letta dal cardinale Angelo Comastri, che presiede la funzione. “Il Giubileo ci chiama a rinnovare in noi il dono di questa speranza, a immergere in essa le nostre sofferenze e le nostre inquietudini, a contagiarne coloro che incontriamo sul cammino, ad affidare a questa speranza il futuro della nostra vita e il destino dell’umanità”.