Prosegue la polemica legata alle celebrazioni del 25 aprile ad Ascoli Piceno, scoppiate dopo un controllo da parte degli agenti della Questura e della Polizia locale alla panetteria ‘L’Assalto ai Forni’ che aveva esposto uno striscione antifascista. Lo striscione riportava la frase ‘25 Aprile: buono come il pane, bello come l’antifascismo‘, e ha visto per due volte l’interessamento da parte delle forze dell’ordine. Sul caso è intervenuto anche l’eurodeputato del Pd e candidato alla guida della Regione Marche, Matteo Ricci, che ha parlato di “identificazione vergognosa” fatta dalle forze dell’ordine, “frutto di un clima e di una direttiva provocatoria che è stata fatta” laddove si era chiesto “di festeggiare il 25 aprile con sobrietà“. Questo sebbene la questura avesse subito precisato che “non è stata effettuata nessuna identificazione formale“. Ma non è bastato.
Nella notte tra sabato e domenica, infatti, in città sono apparse le scritte ‘L’assalto ai forni’, con la parola ‘assalto’ cancellata e poi il messaggio ‘Da quel forno un tale fetore che diventa simpatico anche il questore‘. Dura la condanna da parte delle opposizioni. Per il deputato del Pd Marco Furfaro gli striscioni sono “il frutto di un clima che da troppo tempo si alimenta di strizzate d’occhio, di ambiguità, di politici che invitano alla sobrietà ma non trovano mai il coraggio di dire una parola chiara contro chi infanga la memoria della Resistenza“. L’invito di Anna Ascani, vicepresidente della Camera e deputata dem, invece, è che “l’esecutivo rompa il silenzio e condanni fermamente” quegli striscioni, “che richiamano l’orrore dei campi di sterminio“. Giuseppe Buondonno della segreteria nazionale di Sinistra Italiana parla di “striscioni inaccettabili” ed esprime solidarietà alla titolare della panetteria, Lorenza Roiati.
Il sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti di Fratelli d’Italia, in un video diffuso sui social ha biasimato il gesto e ha assicurato che l’amministrazione comunale “prende le distanze e condanna fermamente i vergognosi striscioni apparsi questa notte in città”. Ha però voluto difendere le forze dell’ordine “che hanno subìto una violenta aggressione social solo per aver fatto il proprio lavoro”, hanno cioè “semplicemente controllato il contenuto di un cartello messo su una piazza pubblica” e una volta “registrato che il contenuto fosse legittimo e non offensivo, non ne hanno ordinato la rimozione e hanno continuato a lavorare per garantire la sicurezza dei cittadini”. Il primo cittadino ha attaccato poi apertamente Matteo Ricci, ad Ascoli per solidarizzare con la titolare della panetteria. Lo ha infatti accusato di “sciacallaggio politico”, poiché non è “mai stato in questa città, ha dovuto mettere Ascoli Piceno su Google Maps visto che nemmeno dopo il sisma è venuto a portare la solidarietà ai terremotati” ma “ha strumentalizzato ragazze e ragazzi liberi, che difendevano i propri ideali e i propri valori, interrompendo anche il lutto nazionale nella giornata del funerale del nostro Sommo Pontefice”.
La deputata del Pd Alessia Morani ha definito “incredibile” il video di Fioravanti “che se la prende con chi ha portato solidarietà ad una sua cittadina”, riferendosi a Ricci. Il sindaco di Ascoli “avrebbe dovuto essere il primo ad andare al negozio di Lorenza Roiati per portarle solidarietà e rassicurarla ma capisco che per chi frequenta le cene commemorative della marcia su Roma, presentarsi così è un po’ imbarazzante… parecchio imbarazzante. Per noi marchigiani è veramente una vergogna!”. La titolare del panificio ha poi comunicato che domani, lunedì, la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi sarà da loro “a portarmi la sua solidarietà” e “insieme chiederemo un incontro al sindaco della mia città Marco Fioravanti certe di ricevere da lui il sostegno e la giusta tutela per i fatti gravissimi accaduti. Siamo tutti e tutte antifasciste“, ha ribadito.
In serata, è poi arrivato anche il commento alla vicenda da parte della segretaria del Pd, Elly Schlein. “A Lorenza Roiati, la panettiera di Ascoli Piceno che il 25 aprile ha appeso al suo forno il lenzuolo antifascista, tutta la mia personale solidarietà e quella del Partito Democratico. Quegli striscioni intimidatori e fascisti non sono solo un insulto a lei, ma a tutte e tutti coloro che si riconoscono nei principi antifascisti della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza. Con la stessa meticolosità con cui nella giornata del 25 aprile sono state chieste le generalità di Lorenza per ben due volte, auspico che si accertino i responsabili di questi insulti fascisti inaccettabili“, ha scritto sui social la leader dem.