Era conosciuto con vari pseudonimi: Mehmet Gayuk, Il Filosofo ignoto, Ugone di Certois, Geremia Cassandri. Tanti quanti le sue professioni: poeta, saggista, drammaturgo, traduttore, scrittore, attore. Guido Ceronetti ha posato tutte queste maschere spegnendosi a 91 anni a Cetona, un piccolo borgo arroccato sulle colline di Siena dove si era ritirato in una vita lontana dalla ribalta.
Nato a Torino nel 1927, dal 1957 era vegetariano. La passione per la scrittura, come quella per il teatro, l'hanno accompagnato ai giorni nostri fin dalla metà degli anni '40, quando iniziò a collaborare con vari giornali approdando a La Stampa nel 1972. Raffinato traduttore sia dal latino (Marziale, Catullo) che dall'ebraico (Cantico dei Cantici, Libro di Giobbe), Ceronetti non si limitò a svelare le composizioni antiche ma si cimentò lui stesso in opere come 'Un viaggio in Italia' e le raccolte 'Il silenzio del corpo' e 'Pensieri del tè'. Nel 1970 fondò, con la moglie Erica Tedeschi, il Teatro dei Sensibili in cui si esibivano le sue marionette "che rispecchiano l'universo in un'altra versione, come la musica la pittura e la poesia". Montale, Piovene, Fellini, Parise, Ginzburg, Chiaromonte solo solo alcuni dei nomi illustri che assistettero a questi spettacoli, che prendevano vita a casa Ceronetti, ad Albano Laziale.
"A 40 anni ero un biblista, ma con mia moglie volevamo adottare dei bambini e pensavamo che sarebbe stato bello intrattenerli facendo per loro un teatro di marionette, consapevoli che quando avremmo detto alle assistenti sociali che ai nostri figli avremmo fatto vedere le marionette invece che la tv ci avrebbero chiesto chissà quante carte. Ci bocciarono direttamente la richiesta. A quel punto il teatro di marionette l'abbiamo fatto per i vicini di casa", raccontava.
Altri spettacoli degni di nota furono 'Pesciolini fuor d'acqua' nel 2012 e' Quando il tiro si alza – Il sangue d'Europa 1914-1918', prodotto nel 2014 dal Piccolo Teatro di Milano, in occasione del centenario della Prima guerra mondiale, l'ultimo lavoro dove si vide Ceronetti ancora in scena. Il primo romanzo, 'In un amore felice', lo scrisse nel 2011 durante un soggiorno in un ospedale. "A Novaggio in Svizzera mi annoiavo, si avvicinava l'autunno e mi sono detto: mi metto a scrivere qualcosa che mi salvi dalla depressione. Il romanzo è venuto così, in modo rapsodico. Sono partito per scrivere la storia di un amore felice, perché mi causava un vero disagio il pensiero che gli amori siano quasi tutti infelici".
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