La statua riprodotta fedelmente: "Non vogliamo sostituirci all'artista, sarebbe impossibile, ma è più realistica possibile"

©️Massimo Sestini dall’elicottero della Polizia di Stato

E’ pronto a partire verso Dubai il David di Michelangelo fedelmente riprodotto con una stampante 3D. Punto di partenza: l’hangar di Firenze, dal quel il David è partito già ieri sera. Punto di arrivo: il Padiglione Italia dell’Expo di Dubai 2020 (rimandato per la pandemia al 2021). Grazia Tucci, la coordinatrice del progetto del David di Michelangelo in 3D e direttrice del Laboratorio di Geomatica per l’Ambiente e la Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Firenze: “Abbiamo digitalizzato con un alto livello di accuratezza l’opera, direi due volte più elevata del modello di Stanford creato vent’anni fa. Questo grazie alle tecnologie che hanno ovviamente fatto dei passi avanti”. Secondo quanto si apprende, è uscito dall’hangar dove è stato assemblato e il suo viaggio è dunque cominciato. Partirà poi in volo dall’Italia da Milano Malpensa. “L’idea è partita dal commissariato dell’Expo – spiega Nucci – Sono stata incaricata di mettere in piedi un processo per arrivare al risultato”.

“Non stiamo assolutamente pensando di confrontarci con Michelangelo perché… E’ impensabile – dice il capo restauratore Nicola Salvioli – ma c’è il desiderio di rendere la statua il più realistica possibile ed è molto difficile, sulle dimensioni così grandi i dettagli fanno la differenza”. Per scannerizzare l’opera centimetro per centrimetro ci sono volute decine di ore, poi la statua è stata riprodotta e infine ‘rifinita’ da maestri restauratori. Sarà esposta nel Padiglione Italia all’Expo. Il progetto è iniziato mesi fa e ora è finalmente concluso: il David ha lasciato l’hangar di Firenze e partirà da Milano Malpensa alla volta di Dubai. La data del volo è segreta, per ragioni di sicurezza, ma non lontana.

Andrà come messaggero, lo invieremo come un messaggero all’Expo di Dubai di ottobre – spiega Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze, dove si trova l’opera originale – Ci mostrerà come andare avanti in questo difficile periodo ma l’originale starà sempre qui e lo terremo al museo, dove ci aspettiamo ancora di avere visitatori alla fine di questo strano periodo che stiamo vivendo”. Simbolo del coraggio e del trionfo di un pastore contro il gigante Golia, la statua rappresenta in questo caso anche una speranza di futuro migliore.

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