Lo scrittore al termine dei funerali dell'amica e collega a Roma

“Il ricordo personale che ho di lei è legato a questi ultimi giorni in cui, con immensa dignità, con un cuore enorme, non ha mai, neanche per un momento smesso di essere felice e cioè scegliere da che parte stare, scegliere di difendere gli ultimi, i diritti: questo per lei era il modo di essere felice”. Roberto Saviano parla così di Michela Murgia, al termine dei funerali della scrittrice che si sono tenuti nella Chiesa degli Artisti a Roma. “E’ stato troppo poco il tempo” con lei, ha sottolineato ancora l’amico e collega.

“Quello che Michela lascia – ha proseguito lo scrittore – è il compito degli intellettuali, di chi decide di scrivere, quello di difendere i diritti, scegliere col proprio corpo da che parte stare. Michela, per tutta la vita, ha lavorato perché i diritti fossero il più grande canto di libertà e amore che possa essere fatto. Michela è tutto questo, sono questi applausi, ha portato sulle sue spalle spesso quello che non fa la politica e cioè prendersi cura della cosa pubblica, denunciando, prendendo parte”. 

Saviano, che ha ricordato l’amica anche durante la funzione e che ha portato la bara all’uscita insieme ad altri componenti della famigliaqueer‘, ha aggiunto che Murgia è stata “bersagliata da una stampa infame, da siti infami che si nascondono dietro la libertà di espressione e che sono stati per anni solo dossieratori”, “facendo finta di dire che la critica a un intellettuale e a un giornalista sia identica alla critica di un politico. Non c’è reciprocità: quando si attacca un intellettuale, una voce critica, in realtà la si sta intimidendo mandando un messaggio a tutti gli altri, che scegliere significa farti pagare”.

 

 

“Questo è un atto politico, scegliere di stare con chi fino alla fine hanno deciso di lasciare solo. Michela voleva che fosse questo il suo funerale, una celebrazione tra persone, tutto il suo scrivere ha significato ‘non siamo soli, non siete soli'”, ha detto ancora l’autore di Gomorra.  

“C’era quando nessuno c’era – ha aggiunto commosso -, era accanto a me quando nessuno era accanto a me, a ogni udienza in tribunale e soprattutto sapeva che questo tipo di governi stanno andando verso una buia scelta autoritaria che si può disinnescare solamente facendo stare le persone che criticano, i dissidenti”.

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