E' nella villa che, probabilmente, il primo degli imperatori romani assieme alla moglie Livia passava i suoi momenti di ozio e di svago
A Ferragosto aperture speciali a Roma per chi resta in città. La Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, in questo giorno dedicato al riposo e alle gite promuove una apertura straordinaria della Villa di Livia, dove probabilmente il primo degli imperatori romani assieme alla moglie Livia passava i suoi momenti di ozio e di svago. E forse anche le sue Feria Augusti.
Ad altri due imperatori romani sono legati i siti archeologici della Soprintendenza accessibili il prossimo 15 agosto: le Terme di Caracalla che saranno aperte oltre che a Ferragosto anche il 14, lunedi giorno di abituale chiusura settimanale, e l’Arco di Malborghetto che, come Villa di Livia si trova sulla via Flaminia.
Oltre alle maestose strutture del più importante impianto termale della capitale, a mosaici tra i pochi che si possono ammirare nel posto in cui turono in origine realizzati, alla possibilità della visita virtuale con i visori, alle Terme di Caracalla è in corso la mostra ‘Letizia Battaglia senza fine’.
Una retrospettiva a tutto tondo della fotografa palermitana, celebre per i suoi scatti sulla seconda guerra di mafia ma sensibile osservatrice della società italiana nei suoi aspetti più vari che questa esposizione permette di scoprire.
L’Arco di Malborghetto venne costruito nel IV secolo dopo Cristo per celebrare il punto in cui l’imperatore Costantino si era accampato la notte prima della battaglia di Ponte Milvio e dove ebbe la leggendaria visione di una scritta in cielo, in hoc signo vinces, con accanto una croce luminosa.
Si tratta di un monumento a pianta rettangolare che, con i suoi quattro fornici, segnava l’incrocio di due importanti strade romane, la Flaminia e la Veientana, l’Arco di Malborghetto è oggi immerso nel verde e nella natura. Se la sua originaria copertura in marmo è andata perduta a eccezione di alcuni importanti reperti, con il tramonto dell’impero la struttura venne utilizzata in diversi modi – chiesa, centro di un borghetto circondato da mura, erboristeria, osteria, casale, stazione di posta. È affascinante osservare come i riutilizzi abbiano lasciato i loro segni, più o meno importanti, su questa architettura ma che proprio grazie ai diversi usi questo suggestivo monumento romano sia sopravvissuto fino a oggi.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata