La mostra fotografica per superare la diversità che sostiene la Comunità di Sant'Egidio

Un libro, ‘Frammenti’, già alla seconda ristampa, e una mostra fotografica i cui proventi andranno ai progetti che la Comunità di Sant’Egidio realizza in Giordania, Libano, Palestina, Kenya, Mozambico, Tunisia ed Egitto e in particolare per la registrazione anagrafica dei bambini, la cura dell’aids in Africa e i corridoi umanitari dalla Siria e dai paesi in guerra. È il progetto di Stefano Glinianski, magistrato della Corte dei conti e direttore dell’Organismo indipendente di valutazione del ministero degli Affari esteri e della Agenzia italiana per la Cooperazione alla Sviluppo, che ieri in prima nazionale ha presentato la riedizione del suo volume a villa Russiz a Gorizia e a Trieste presso la Comunità Greco-Orientale. “Abbiamo fatto già una decina di presentazioni”, racconta a LaPresse. “E presto ce ne saranno altre e questo mi fa piacere perché significa che il progetto va avanti e sta avendo un buon riscontro, al di là delle aspettative. Ed è molto bello perché dietro c’è una finalità solidaristica. Non ho voluto inserire neanche un prezzo di copertina – spiega il magistrato – proprio per permettere a chiunque di donare, se vorrà, nella misura in cui lo desidera”. Sia il volume che la mostra raccolgono gli scatti che lo stesso Glinianski ha realizzato nelle missioni in Medioriente e Africa. “Ma sia a Trieste che a Gorizia sono state presentate in anteprima anche delle fotografie in altri posti che ho visitato, quelli che io chiamo il sud del mondo: Sudan, Pakistan, Mauritania e Senegal“, spiega.

Il progetto del magistrato Stefano Glinianski: “Superare la diversità”

“Non sono un fotografo, tantomeno un poeta. Sono un magistrato. Ma la fotografia – spiega – è qualche cosa che mette un po’ a nudo l’anima. Perché nel momento in cui si fotografa qualcosa, si coglie quel determinato momento – che può essere un sorriso, uno sguardo, una gioia o semplicemente lo stupore – e la cosa secondo me molto bella è che c’è un rapporto di grande energia e reciprocità tra chi fotografa e chi viene fotografato”. Qual è il messaggio delle foto? “Superare l’altro come diversità. Oggi noi purtroppo siamo sempre in qualche modo spaventati dal diverso e non ci stupiamo più. Invece la cosa bellissima che ho sperimentato durante questi viaggi e attraverso le persone che ho incontrato lungo il mio cammino è che innanzitutto esiste ancora tantissimo stupore negli occhi delle persone”. Attraverso quest’opera “voglio dimostrare che ciò che è diverso non deve spaventare o lasciare indifferenti”, aggiunge il magistrato. “Tutto ciò che è diverso è ricchezza culturale, ricchezza emozionale. Quello che non conosciamo e che riusciamo ad avere la fortuna di conoscere può soltanto arricchirci. Questo è il messaggio: non bisogna avere paura di quello che ci circonda ma conoscerlo per poterlo apprezzare“.

Gli appuntamenti della mostra

Presto ci saranno nuovi appuntamenti, magari a Milano o a Torino. Ma prima di tutto a Carpi e a Modena. “Siamo alla seconda edizione, ma devo ringraziare chi ha creduto alla prima: la provincia di Modena, la fondazione di Cassa di Risparmio di Modena, la Cassa di Risparmio di Carpi e anche a soggetti privati che hanno voluto partecipare alla realizzazione di quest’opera. Tutto è nato grazie al contributo degli sponsor che hanno creduto in questa operazione e quindi soltanto grazie al fatto che hanno creduto nel progetto è stato possibile andare avanti. Senza di loro realizzare l’opera sarebbe stato veramente impossibile”.

La presentazione del libro ‘Frammenti’ è avvenuta nell’ambito del convegno dedicato al maestro Giuseppe Tartini organizzato dall’Associazione paneuropea Italia aderente all’Unione paneuropea internazionale. Grande soddisfazione è stata espressa dalla sua presidente avv. Gianna Di Danieli per la partecipazione all’evento che coniuga insieme solidarietà, cultura, Arte fotografica e musica in un contesto dall’ampio respiro europeo.

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