L'opera è stata svelata oggi in anteprima a Torino

Un viaggio lungo 30 anni per scoprire parallelamente la fondazione Donat-Cattin e l’uomo a cui si è ispirata, Carlo Donat-Cattin, esponente di spicco della Democrazia Cristiana. Il docufilm ‘Dalla memoria al futuro’, svelato oggi in anteprima a Torino nell’auditorium del Collegio Carlo Alberto, racconta attraverso foto, testimonianze e analisi il lavoro svolto dalla fondazione – oggi presieduta dalla figlia Mariapia – e la vita dello statista attivo nel mondo della politica tra gli anni ‘70 e gli anni ‘90.

Il film di Marco Aleotti alterna passato e presente, rievoca la figura di Carlo Donat-Cattin e di suo figlio Claudio, giornalista scomparso nel 2022, e ricostruisce la storia della fondazione, con gli interventi di Flavio Insinna nelle vesti di narratore nei luoghi chiave della famiglia Donat-Cattin lungo le strade di Torino. “Oggi la fondazione Donat-Cattin raggiunge un altro traguardo importante, questo docufilm vuole sintetizzare un percorso di oltre 30 anni – ha dichiarato Barbara Donat-Cattin, nipote di Carlo e consigliere della Fondazione – E’ un altro progetto che nasce dall’idea di Claudio, la vera anima della fondazione”.

La fondazione Donat-Cattin vanta un patrimonio di 245 eventi tra incontri e tavole rotonde, 20 convegni di studio, 123 presentazioni di volume, senza dimenticare le mostre, gli spettacoli e i concerti. “Sono numeri che raccontano quanto lavoro e passione c’è all’interno della fondazione e soprattutto delle persone che la animano – ha aggiunto – E’ stato difficile fare una scelta quando abbiamo dovuto assemblare il materiale per questo documentario”.

Non mancano i contributi video di chi ha voluto ricordare la figura Carlo Donat-Cattin. Da Fausto Bertinotti, che ha evidenziato come sia “sempre stato dalla parte dei lavoratori, ha interpretato le regioni degli ultimi e degli umili”, fino a Pier Ferdinando Casini, che ha spiegato come abbia “presidiato la frontiera del mondo del lavoro, secondo lui la solidarietà verso i lavoratori non poteva essere monopolio della sinistra”. Il docufilm verrà proiettato prossimamente a Roma, a Finale Ligure – il paese natale di Carlo Donat-Cattin, fino a Brescia – sede dell’associazione amici di Carlo Donat-Cattin – e in Sardegna.

“Deve diventare il nostro manifesto, deve parlare di futuro soprattutto alle nuove generazioni”, ha sottolineato Barbara Donat-Cattin ricordando le parole di suo papà Claudio, omaggiato nella parte finale del documentario anche attraverso una testimonianza di Bruno Vespa. “Diceva ‘oggi è già passato, per cui pensiamo a domani’ – ha svelato – Questa fondazione ha gli occhi puntati verso l’orizzonte, verso il futuro. Non vogliamo che venga vista come qualcosa che vive nel passato e non abbia niente da dire, qui ci sono idee che arrivano da lontano”.

Presente in sala anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, che ha sottolineato come “l’attenzione alla dimensione sociale nei diversi ambiti della nostra vita sia una sfida ancora oggi molto attuale”. Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio invece tramite un videomessaggio ha evidenziato che il lavoro della fondazione “sia stato e continui a essere prezioso all’interno delle dinamiche culturali del nostro paese. La programmazione del futuro però non può prescindere dalla memoria e dai valori che la figura di Carlo ha testimoniato con il suo buon esempio e con la sua vita”. “Spero che questo documentario serva ad avvicinare i giovani alla politica – è il messaggio finale lanciato da Mariapia Donat-Cattin, presidente della Fondazione, al termine della proiezione del docufilm – Claudio ci ha lasciato dei compiti che stiamo cercando di portare avanti, con Carlo come punto di riferimento”.

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