L'autore del libro 'Radici nel futuro' in merito alla libertà del dissenso: "Dalla compagine governativa una intolleranza anti-democratica"

“Il motto ‘Radici nel futuro’? A me appare chiaro che questo titolo evoca un tentativo di riscrittura della nostra storia, basato non sulla verità storica, sull’oggettività che consente una coscienza condivisibile e una convivenza civile, ma basato su una memoria di parte. Una memoria faziosa, identitaria, partigiana, polemica, che cerca nemici”. Lo ha detto Antonio Scurati, a margine della presentazione alla Buchmesse del libro ‘M – L’ora del destino’, quarto capitolo della saga dedicata a Mussolini, in merito al motto dell’Italia Ospite d’Onore alla Fiera del Libro di Francoforte.

“Questo tentativo di riscrivere la storia è una negazione della storia. Ed è parte integrante del programma politico dell’estrema destra in Italia come nel resto d’Europa”, ha affermato lo scrittore. “Anche io lavoro sulla narrazione del passato, però a me appare evidente che queste radici che vengono evocate sono radici che affondano nella storia del fascimo e neo-fascismo novecentesco, che non sono mai state del tutto tagliate e che costringono gli organizzatori a guardare indietro con uno sguardo reazionario. Io non vedo rappresentata la creatività, il fermento creativo dell’Italia di oggi. Non lo è perché quando si è costretti, in base ad una scelta di militanza politica a guardare indietro con uno sguardo reazionario, ovviamente si esclude il fermento creativo”, ha detto ancora Scurati.

Scurati: “Da compagine governativa intolleranza anti-democratica”

“Penso che la compagine governativa di cui il ministro Giuli è entrato a far parte, da due anni a questa parte ha dimostrato una intolleranza anti-democratica nei confronti della critica culturale politica” ha evidenziato Scurati, rispondendo ad una domanda sulle dichiarazioni, durante la cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte, del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in merito alla libertà del dissenso.

La compagine governativa “ha dimostrato un’aggressività illiberale nei confronti di intellettuali, artisti e uomini di cultura che vorrebbe allineati alle sue posizioni. Che si è spinta fino all’aggressione verbale, personale e ripetuta nei miei confronti e nei confronti di altri. Alla censura, alle querele, all’occupazione sistematica delle istituzioni culturali sulla base di una logica familistica. Cioè di famiglia politica e a volte anche biologica, di appartenenza”, ha detto ancora Scurati, aggiungendo che “Queste dichiarazioni sono parole vuote per chiunque sieda in questo governo. Qualunque uomo di cultura che rispetti le libertà democratiche, la libera espressione, il confronto aperto delle idee, i principi illuministici della tolleranza, non entrerebbe a far parte di questo governo”.

Sandro Veronesi ribadisce che non parteciperà alla Buchmesse di Francoforte

“A seguito della recente diffusione di notizie inesatte riguardanti la presenza di Sandro Veronesi alla Buchmesse di Francoforte”, lo scrittore “desidera chiarire che, come comunicato il maggio scorso, non prenderà parte a nessun evento di nessun tipo in questa edizione della Buchmesse. Veronesi sarà in città per impegni di natura professionale, privatamente finanziati”.

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