Pompei, scoperte terme private con sala per banchetti ‘elettorali’

L'ultimo tesoro è stato riportato alla luce dagli scavi nella Regio IX

Nuova scoperta nel Parco archeologico di Pompei. Dagli scavi nella Regio IX è emerso un grande complesso termale con una sala per banchetti, dove il proprietario inscenava spettacoli per fare “campagna elettorale”, acquisire voti per sé o per amici e parenti, o semplicemente per ingraziarsi la benevolenza degli ospiti.

È l’ultimo tesoro riportato alla luce a Pompei: un complesso termale privato tra i più grandi e articolati finora scoperti nelle domus pompeiane, paragonabile per dimensioni alle terme dei Praedia di Giulia Felice o a quelle della Casa del Labirinto e della Villa di Diomede. Dagli scavi nell’insula 10 della Regio IX è emerso così lo spazio termale connesso alla grande sala conviviale, il cosiddetto salone nero già emerso e reso noto qualche mese fa, un complesso che lascia intuire quanto la casa romana si prestasse ad essere un palcoscenico per le celebrazioni di sontuosi banchetti, non limitati alla funzione “privata” così come verrebbe definita oggi.

Pompei, terme e banchetti per consenso elettorale

I banchetti infatti diventavano occasioni preziose per il proprietario per assicurarsi il consenso elettorale dei propri ospiti, per promuovere la candidatura di amici e parenti, o semplicemente per affermare il proprio status sociale. Le terme, composte da calidarium, tepidarium, frigidarium (sala calda, tiepida e fredda) e spogliatoio (apodyterium), potevano accogliere fino a 30 persone, a giudicare dalle panchine presenti in quest’ultimo ambiente. La sala fredda è composta da un peristilio, una corte porticata di 10 metri per 10, al cui centro si trova una grande vasca. L’intera domus occupava la parte sud dell’insula 10 e doveva appartenere a un personaggio importante della società locale. Le pareti decorate in II e III Stile dimostrano che quest’ultimo aveva alle spalle una storia importante; secondo gli archeologi, chi possedeva la dimora doveva appartenere all’élite della città nei suoi ultimi decenni di vita e dunque sentiva la necessita di allestire a casa propria uno spazio per ospitare numerose persone, a cui offrire ricchi banchetti e l’opportunità di fare il bagno e rilassarsi nelle terme. “Il tutto era funzionale alla messa in scena di uno spettacolo al cui centro stava il proprietario stesso”, spiega il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. Le pitture di III stile con soggetti della guerra di Troia, gli atleti nel peristilio, “tutto doveva conferire agli spazi un’atmosfera di grecità, ovvero di cultura, erudizione oltre che di ozio.

Pompei, il complesso termale scoperto

Così come il salone nero doveva trasportare gli ospiti in un palazzo greco, così il peristilio con la grande vasca al centro e il complesso termale adiacente aveva la funzione di creare una scenografia da ginnasio greco, che veniva accentuata ulteriormente dalle scene atletiche successivamente apportate. E dunque il pubblico, grato e affamato, avrebbe applaudito con sincera ammirazione allo spettacolo orchestrato dal padrone di casa e dopo una serata nel suo ‘ginnasio’ ne avrebbe parlato ancora a lungo”. Lo scavo è stato eseguito con una modalità di esecuzione innovativa, che ha consentito di raggiungere il piano pavimentale evitando lo smontaggio degli elementi architettonici instabili del colonnato. L’utilizzo di una struttura di supporto transitoria ha permesso di scavare l’intero colonnato, lasciando tutte le porzioni murarie al proprio posto, e rimarrà a presidio del sistema della trabeazione (la struttura orizzontale retta dalle colonne) fino ad un futuro progetto di restauro architettonico e strutturale, servendo anche da supporto alla sua stessa esecuzione.