Esplorare 2.500 anni attraverso la storia e la cultura greca
E’ un viaggio nel passato sempre attuale quello che lo scultore George Petrides propone al pubblico con le sue ‘Teste Elleniche’. Un viaggio di 2.500 anni attraverso la storia e la cultura greca: dalla Grecia Classica, all’Impero Bizantino, passando per la guerra d’Indipendenza, l’Incendio di Smirne, l’occupazione nazista e l’Olocausto, fino ai giorni nostri. Nella cornice del cortile San Giorgio dei Greci, di fianco all’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia, le sei statue di Petrides attendono i visitatori. “Con il mio lavoro – racconta a LaPresse – volevo esplorare cosa significa essere greco o greco americano, come nel mio caso. Quindi ho scelto sei periodi storici che secondo me influenzano i greci di oggi. Sono partito dal periodo ‘Classico’, sul quale ho condotto vaste ricerche, come per gli altri che ho trattato. Poi ho scelto un mio familiare per posare. In questo caso ho optato per mia madre ma nell’esposizione possiamo ritrovare mio padre, mia figlia e via così. Per ognuna delle sei statue ho inoltre individuato un precedente scultoreo che mi ha ispirato e aiutato iniziare”.
Per ogni periodo, infatti lo scultore ha studiato capolavori di autori come Michelangelo e Rodin, oltre a reperti archeologici, fonti accademiche e fotografie storiche. Quindi, ha chiesto a un membro della famiglia di posare: alcuni dal vivo, altri da fotografie e ricordi. “La testa – spiega – rappresenta maggiormente l’umanità di una persona perché ne rivela l’espressione. Penso che le dimensioni imponenti – sono alte più di due metri dalla base – mi aiutino a trasmettere un senso di monumentalità rimanendo però in una sfera nella quale ognuno può identificarsi”. Per completare il progetto nel suo insieme ci sono voluti due anni: “Non so dire se una statua sia stata più difficile di un’altra da realizzare, ognuna ha portato con sé delle sfide. A volte mi sono dovuto fermare e lasciarne una in standby mentre mi dedicavo ad un’altra e poi tornare indietro e riprendere il lavoro”.
I temi esplorati da Petrides rimangono strettamente attuali. Come la testa che onora gli ebrei greci assassinati dai nazisti e il travaglio del rifugiato in fuga dall’incendio di Smirne 100 anni fa. “Nelle mie sculture – sottolinea – ritroviamo i temi della guerra. Ad esempio con ‘L’uomo delle due guerre’ esploro i temi dell’occupazione nazista del 1940 e l’olocausto greco, e si potrebbe applicare ai giorni nostri, così come si potrebbe applicare a oggi la scultura ‘Rifugiato’ dedicata alla distruzione di Smirne del 1922, con le crisi dei rifugiati, che si tratti dell’Ucraina o di Gaza. Sfortunatamente penso che molti di questi siano temi universali. L’umanità non fa progressi e se ci guardiamo indietro di 100 anni troviamo esattamente quello che succede oggi”. Per il futuro però l’artista sceglie un messaggio di speranza: “Per quanto riguarda la chiusura dell’esposizione, ho scelto una statua ispirata a mia figlia che si distingue dai periodi più bui che ho trattato nelle altre opere. Volevo terminare, dato che è la sesta scultura e rappresenta il presente, con qualcosa di positivo, ottimista e luminoso. Il corpo di lavoro è pensato e deve essere guardato tutto insieme”.
L’esposizione, aperta fino al 28 aprile e dall’8 maggio al 24 novembre di quest’anno, dalle 9 alle 17, tutti i giorni, è presentata dall’Ambasciata di Grecia a Roma, insieme all’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia, in collaborazione con il Consolato Onorario di Grecia a Venezia e la Comunità Greca Ortodossa di Venezia, con il sostegno dell’Arcidiocesi Ortodossa d’Italia. “La mostra di Petrides – dice Vasileios Koukousas, presidente dell’Istituto – promuove la nostra storia e la cultura greca a Venezia e in tutto il mondo”. E la risposta della comunità è stata entusiastica: “Questa fa parte di una delle diverse iniziative in corso da qualche tempo per cominciare a ridare smalto e di ambizione e iniziativa alla cultura greca in Europa”, aggiunge il Console onorario di Grecia a Venezia Bruno Bernardi. Il progetto ha già fatto tappa in diverse parti del mondo: dopo il debutto all’Ambasciata di Grecia negli Stati Uniti a Washington, D.C., è stata ospitata al Museo Nazionale Ellenico di Chicago, Illinois. Oltre a Venezia, sono previste altre tre tappe in Europa e in Asia, portando il totale delle esposizioni a otto in tutto il mondo.
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