Tra questi, 'La Lapidazione di Santo Stefano' e 'L'Adorazione del Bambino' del Ghirlandaio
L’arte che si trasforma come veicolo di speranza per rispondere all’invito di Papa Francesco in occasione dell’Anno Santo. Le porte del palazzo papale di Castel Gandolfo che si aprono al mondo. Questa una delle finalità della mostra ‘Natività. Ghirlandaio e altri Maestri del Quattrocento‘ che è stata organizzata nel palazzo Pontificio nella città dei castelli romani.
‘La Lapidazione di Santo Stefano’ e ‘L’Adorazione del Bambino’ del Ghirlandaio
La mostra, curata da Fabrizio Biferali, responsabile del Reparto per l’arte dei secoli XV-XVI che comprende ‘La Lapidazione di Santo Stefano‘ e ‘L’Adorazione del Bambino‘ del Ghirlandaio, accompagnata da altre quattro Natività quattrocentesche. “Questo, come anche il Palazzo Vaticano – ha detto la direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta -, è un palazzo che accoglie. Per questo abbiamo deciso di aprire per far vedere albero e presepe indipendentemente dalle collezione dei due arazzi vogliono essere una condivisione di capolavori. L’anno giubilare ci vede tutti focalizzati sulla speranza e il mondo dell’arte deve offrire ciò che può dare a questo tema”. L’esposizione della ‘Lapidazione di Santo Stefano’ è stata curata da curata da Alessandra Rodolfo, responsabile del Reparto arazzi e tessuti dei Musei Vaticani. Arte e fede. Un legame che si rinnova e che nel percorso di avvicinamento ha vissuto di altri momenti nell’ambito della rassegna ‘Il Giubileo è Cultura’. Dalle opere de El Greco al ‘Cristo’ di Dalì tante sono state e saranno le iniziative per arricchire il 2025. Tra queste l’esposizione a palazzo Cipolla de ‘La Crocifissione Bianca’ di Chagall, una delle opere preferite del Papa che Bergoglio ha visitato personalmente lo scorso 8 dicembre.
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