Le sue opere per anni sono state proibite nel paese di nascita, la Cecoslovacchia

Il mondo della letteratura perde uno dei protagonisti del ‘900, Milan Kundera, ceco di nascita ma francese d’adozione, celebre per il suo romanzo ‘L’insostenibile leggerezza dell’essere‘, che si rivelò un successo fin dalla pubblicazione, nel 1984. L’autore è morto all’età di 94 anni a Parigi, dove ha trascorso gran parte della sua vita. Nato a Brno nel 1929, in quella che all’epoca era la Cecoslovacchia, fu instradato presto allo studio della musica e delle lettere dal padre, noto pianista e direttore dell’Accademia Musicale di Brno. Negli anni trascorsi all’università di Praga si appassiona alla poesia e al cinema, laurendosi alla Scuola di Cinema, la FAMU. Politicamente vicino al Partito Comunista, nel 1968 si schiera apertamente a favore della ‘Primavera di Praga’, linea che gli costa il ruolo di docente e l’espulsione dal partito.

Il trasferimento in Francia e il successo

Kundera emigra così in Francia, dove trova lavoro – all’università di Rennes e Parigi – e l’amore, sposando la moglie Vera Hrabankova. I due formeranno una coppia molto schiva, con rare apparizioni pubbliche e ancor meno interviste. L’autore rompe definitivamente con il suo passato in seguito alla pubblicazione del romanzo in sette parti ‘Il libro del riso e dell’oblio’ nel 1979, anno in cui gli viene tolta la cittadinanza cecoslovacca. Pochi anni dopo otterrà quella transalpina. Le sue opere sono state proibite in Cecoslovacchia, compreso il suo maggior successo ‘L’insostenibile leggerezza dell’essere’, romanzo ambientato nel 1968 che descrive la vita di artisti e intellettuali cecoslovacchi nel periodo tra la Primavera di Praga e l’invasione del suo paese da parte dei cinque stati membri del Patto di Varsavia. Un libro che intreccia amore ed esilio, politica e vicende personali, che ha ottenuto un enorme successo di critica e pubblico. Anche dopo la caduta del comunismo Kundera ha scelto di non cedere i diritti d’autore del libro in lingua ceca, ricevendo aspre critiche in patria, fino all’ottobre 2006, quando dopo 17 anni il suo capolavoro è stato pubblicato anche in Repubblica Ceca. Il suo debutto, ‘Lo scherzo’ (1967), si rivela subito un trionfo. Il romanzo ricostruisce con sguardo amaro le realtà cecoslovacca e vincerà il premio dell’Unione degli Scrittori Cechi. Oltre alla prosa, dove alterna elementi narrativi ad altri saggistici, Kundera si dedica anche al teatro, pubblicando tre opere.

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