Il cordoglio della politica e della società civile per la scomparsa dell'autrice a 51 anni

Una pioggia ininterrotta di amore trasversale, fatta di lacrime, pensieri intimi e frasi di autentico cordoglio da parte di tutti, amici, colleghi e politici. La morte della scrittrice Michela Murgia, scomparsa giovedì sera a 51 anni tre mesi dopo aver svelato all’Italia di essere affetta da carcinoma ai reni al quarto stadio, ha lasciato un segno profondo nel cuore dei lettori e di tutti coloro che, anche via social, l’hanno conosciuta apprezzandone il coraggio e la forza d’animo, seguendola passo passo nel suo percorso di sofferenza. La scrittrice, le cui esequie si celebreranno oggi alle 15.30 alla Chiesa degli Artisti a Roma, aveva scelto proprio i canali social per condividere pubblicamente il periodo della sua malattia. Ed è dalla ‘rete’ che è arrivato il maggior numero dei messaggi di stima e cordoglio da parte del mondo politico. “Era una donna che combatteva per difendere le sue idee, seppur notoriamente diverse dalle mie, e di questo ho grande rispetto”, sono state le parole della premier Giorgia Meloni, nel ricordare la scrittrice. “Si è battuta per le sue idee e lo ha fatto attraverso la parola e la scrittura”, è il pensiero del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, mentre il presidente del Senato Ignazio La Russa ha voluto sottolineare “la determinazione, il coraggio e il sorriso con cui ha affrontato le paure e le sofferenze di una malattia terribile”. Per Giuseppe Conte è stata “una voce libera fino alla fine” mentre la segretaria del Pd, Elly Schlein, l’ha ricordata così: “L’amore dentro l’amicizia. L’intreccio delle lotte contro i sistemi oppressivi. I legami che hai intessuto vivono, anche per capire insieme come essere, dopo di te. Ma comunque, sempre, con te. Continueranno le tue parole a cambiare vite. La tua voce a essere cura. Avere cura. E graffio irriverente, contro ogni ipocrisia e discriminazione”.

Saviano invita tutti alla cerimonia funebre

Lo scrittore e amico Roberto Saviano invita tutti alla cerimonia funebre (“Ha immaginato il suo funerale come atto politico, un incontro di tutti coloro che l’hanno letta, voluta bene, difesa, sostenuta. Una celebrazione della strada percorsa insieme, per questo invito coloro che hanno condiviso il sentire di Michela a venire in chiesa, questo funerale non ha nulla di privato”). Toccanti le parole di Nichi Vendola (“Piango per te che voli via e per noi che restiamo“), che ha esaltato le qualità di una donna “sacerdotessa della parola” e “annuncio più vitale e allegro e ribelle della rivoluzione queer e oppositrice intransigente del fascismo comunque camuffato”.
Murgia ha deciso di lasciare alla sua famiglia queer una lettera in cui ha confidato le sue ultime volontà. La scrittrice sapeva infatti che la morte sarebbe arrivata presto e che le sue condizioni stavano lentamente ma inesorabilmente peggiorando. E ha lasciato le sue ultime volontà in mano all’avvocato bolognese e sua amica intima, Cathy La Torre, conosciuta su social con il nome ‘Avvocathy’. “Il cuore ritorna al suo magnifico discorso sul sapere dare una fine alle cose, in cui ci ricordò che solo chi non ha paura della fine riesce a vivere con pienezza la vita“, ha scritto il cantautore Vinicio Capossela sul proprio account per il quale “il cielo si è inevitabilmente oscurato” nella notte di san Lorenzo “nonostante questa scia luminosa”. Esempio per molti, Murgia viene ricordata dal marito Lorenzo Terenzi con una semplice ma emblematica foto, pubblicata su Instagram, che ritrae la donna immortalata in un gesto di danza, avvolta in abito rosso con un turbante in tinta sulla testa, con una mano in alto e l’altra a tenere l’ampia gonna. Un messaggio di addio per ricordare la moglie, sposata lo scorso luglio. Non una parola in più. Solo vuoto e silenzio per un’artista che ha stregato con la sua scrittura incisiva, vibrante e mai banale.

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