Torna a rivestire l'incarico di sovrintendente e, di conseguenza, anche quello di direttore artistico
Il Tribunale di Napoli ha ordinato l’immediata reintegrazione del Maestro Stéphane Lissner nell’incarico di sovrintendente – e, di conseguenza, anche di direttore artistico – del Teatro San Carlo di Napoli. Lo si legge in una comunicazione del maestro Stéphane Lissner e del collegio difensivo composto dal giuslavorista Claudio Morpurgo, dello studio Morpurgo e Associati, dal costituzionalista Giulio Enea Vigevani dell’università Milano-Bicocca e studio Accms e dall’esperto di governance Pietro Fioruzzi dello studio Cleary Gottlieb.
Ciò vale – si spiega – anche per quella disposizione ‘contra personam’, che avrebbe trovato applicazione solo per il Maestro Lissner, che prevedeva la cessazione immediata per i sovrintendenti con più di settant’anni, indipendentemente dalla data di scadenza dei contratti in corso. Il tutto, come noto, per liberare il posto di sovrintendente del teatro per il dottor Fuortes e ottenere le sue dimissioni da amministratore delegato della Rai. Dunque, con le parole del Giudice: “La revoca ante tempus, rispetto alla naturale scadenza, del contratto di lavoro in corso del Maestro Lissner avente ad oggetto l’incarico di sovrintendente e direttore artistico del Teatro San Carlo deve ritenersi illegittima non rientrando il suo caso nello spettro di applicazione della norma”. L’ordinanza aggiunge che, qualora la disposizione fosse stata applicabile al Maestro Lissner, sussistevano i requisiti per sollevare una questione di legittimità costituzionale del decreto legge del Governo.
Il collegio difensivo che assiste Lissner spiega nella nota che “il Tribunale del Lavoro di Napoli ha deciso, su una materia nuova e particolare, in via d’urgenza con grande sensibilità costituzionale, cognizione giuridica e senso di responsabilità. Il provvedimento è motivato con cura e, al di là della fase cautelare in cui è stato emesso, dovrebbe ragionevolmente porre fine, nella sostanza giuridica, a questo contenzioso”. Il ripristino del rapporto di lavoro del Maestro Lissner è “infatti un dato giuridicamente ineccepibile perché il Decreto, davvero ‘infelice’ nella sua formulazione, che ne aveva giustificato l’interruzione non è applicabile a questa specifica situazione. Se, invece, si fosse applicato, esso avrebbe avuto carattere discriminatorio e avrebbe leso i diritti fondamentali del Maestro Lissner. La decisione ha, inoltre, come effetto di riportare i passaggi di consegne nel solco della normativa e della prassi degli Enti Lirici in modo da assicurarne la buona gestione nel contesto dei lunghi cicli di programmazione che caratterizzano questa attività”.
Lissner: “Mio reintegro al teatro San Carlo atto di giustizia”
“Un atto di giustizia, dopo mesi trascorsi in un ‘limbo’ che non meritavo io ma soprattutto non meritavano il Teatro San Carlo e la città di Napoli. Oggi, il Tribunale di Napoli ha dato il primo segnale, fondamentale, di come il mio licenziamento sia stato un atto illegittimo e ad personam, privo di quei contenuti di ‘civiltà giuridica’ che devono guidare ogni ordinamento democratico. Vedo in questa decisione un legame inscindibile con la dimensione europea di cui l’Italia, Napoli e lo stesso Teatro San Carlo sono espressioni autentiche e costitutive. Ora, sono a disposizione per svolgere il mio incarico insieme alle straordinarie persone che lavorano nel Teatro“. Così il Maestro Stephane Lissner ha commentato l’ordinanza con cui è stato reintegrato nella carica di sovrintendente e direttore artistico del Teatro San Carlo di Napoli.
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