Schlein: "Per Meloni la cultura è solo questione di poltrone". Sangiuliano: "Non è uomo di destra, scelta meritoria"
Dal regista Matteo Garrone all’attore Elio Germano, da Lino Guanciale a Vinicio Marchioni. In una lettera pubblica gli artisti esprimono la loro contrarietà alla nomina del regista Luca De Fusco a direttore di Fondazione Teatro di Roma. In particolare nella lettera aperta, gli artisti sostengono che “la questione cruciale è che sia stata presa una decisione di questa importanza senza che fosse presente la rappresentanza della città di Roma nelle figure del Presidente e della Consigliera Di Iorio, rappresentanti del Comune di Roma, socio di maggioranza del CdA nonché proprietario del Teatro Argentina, il Teatro Argentina, il Teatro India, il Teatro Torlonia. E del Teatro Valle che a quanto ci consta nei prossimi mesi avrebbe dovuto essere attribuito al Teatro di Roma”. Nella lettera pubblicata da Repubblica si legge ancora: “Apprendiamo dunque con sgomento che i membri espressi da Regione e Ministero, nella figura del Vicepresidente del CdA, hanno annunciato a ‘Il Messaggero’ la nomina di Luca De Fusco”.
“Auspicheremmo una nomina condivisa”
“Dopo due anni di commissariamento la nomina del Direttore Generale era fortemente attesa ed è decisiva per il rilancio del Teatro della nostra città. Come artiste e artisti auspicheremmo una nomina ampiamente condivisa di figura competente che possa guardare al bene del Teatro e allo sviluppo culturale della città di Roma in tutte le sue componenti”, scrivono gli artisti che aggiungono “anche che nella terna selezionata dalla Commissione, che poteva arrivare fino a 5 nomi, non c’è alcuna parità di genere, né tantomeno figure giovani”. E precisano: “Ribadiamo il nostro appoggio al Comune di Roma nella ferma intenzione di controbattere, avendone l’assoluto dovere morale. Questa lettera è stata pubblicata nell’urgenza degli eventi e proprio perché vogliamo che tutte e tutti le artiste e gli artisti siano pienamente coinvolti sarà doveroso aggiornarla da domani con tutti i nomi di una comunità romana e nazionale che si sta confrontando in questo momento vista l’importanza di quello che sta accadendo e che, per esclusive ragioni di tempo, non ha potuto esserne firmataria”, conclude la lettera firmata da: Fabrizio Arcuri, Compagnia Timpano/Frosini, Bluemotion, Sylvia De Fanti, Valerio Vigliar, Giorgina Pi, Matteo Garrone, Elio Germano, Lino Guanciale, Fanny e Alexander, Marco Cavalcoli, Chiara Lagani, Luigi De Angelis, Marco Molduzzi, lacasadargilla /, Lisa Ferlazzo Natoli, Alessandro Ferroni, Maddalena Parise, Alice Palazzi, Roberto Latini, Lorenzo Letizia, Vinicio Marchioni, Stefano Ricci, Fabrizio Sinisi.
Schlein: “Per Meloni cultura è questione di poltrone”
“La destra al Governo, nazionale e regionale che sia, ha sempre e solo la stessa ossessione: occupare poltrone, promuovere gli amici, controllare attraverso i propri uomini le articolazioni del Paese. Quando questo si fa in sfregio alla cultura, significa che abbiamo superato il livello di allarme. Quanto è successo al Teatro di Roma inquieta e preoccupa anche per le circostanze di questo vero e proprio blitz: la decisione è stata presa, infatti, con una forzatura violenta della procedura, in assenza anche del Presidente del CdA. E ciò che sconcerta ancora di più è che tutto questo avvenga in un luogo della cultura e fa di questo atto una vergogna anche sul piano intellettuale e morale”. Così in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.
Sangiuliano: “De Fusco non è uomo di destra, scelta meritoria”
“Luca De Fusco ha una lunghissima esperienza nel mondo dei teatri. Ha fatto direzioni importanti, ha avuto una militanza politica molti anni fa, quando era giovane, con il Partito Socialista. Non è un uomo della destra, è stata fatta soltanto una scelta meritoria“. Lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano intervenendo a ‘Zona Bianca’ su Rete4 a proposito delle polemiche per la nomina del nuovo direttore generale del Teatro di Roma. “Dobbiamo consentire a chi non fa parte dei circoletti prevalentemente romani di potersi esprimere nell’ambito della cultura”, ha aggiunto.
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