Roma, 23 giu. (LaPresse) – I commercianti si oppongono a una riforma fiscale che tolga all’Irpef per dare all’Iva, ma credono che un cambiamento sia necessario perché chi evade per la crisi “sbaglia ma va capito”. Lo ha spiegato stamattina il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, durante il suo intervento all’assemblea generale dell’associazione, all’auditorium della Conciliazione. “Se si ipotizza una sorta di scambio tra la riduzione delle aliquote Irpef e l’innalzamento delle aliquote Iva – ha chiarito Sangalli – siamo assolutamente contrari” a meno che l’Iva sia ritoccata al rialzo “per i beni di lusso”, in modo da non colpire i ceti deboli. Secondo il leader di categoria dei commercianti, “l’Italia cresce cresce poco da troppo tempo ed è un’emergenza che richiede la più determinata iniziativa del Governo in sede europea e internazionale” e con un aumento dell’Iva “il Pil potrebbe calare dello 0,6% e i consumi potrebbero scendere dell’1%”.
Sangalli ha aggiunto che “chi evade e chiunque aiuti a evadere mina le fondamenta del patto di stabilità e agisce contro la crescita, ma va capito. Occorre ascoltare e capire le ragioni di chi davvero non ce la fa più a pagare troppe tasse. E’ gente che non conosce l’indirizzo dei paradisi fiscali, ma che sente sulla propria pelle il morso della crisi. Non meritano di essere tutti bollati come evasori e di essere condannati alla chiusura delle loro imprese”. L’associazione propone di recuperare dal contrasto all’evasione fiscale, perché “un imponibile evaso per almeno 255 miliardi – ha sottolineato Sangalli – è una tremenda ipoteca per la crescita del Paese”.
E il presidente di Confcommercio sottolinea le difficoltà economiche del settore, con una crescita dei consumi destinata a rallentare quest’anno. Secondo le stime dell’associazione, l’incremento complessivo sarà dello 0,7% nel 2011 e nel 2012 del’1,2%. Sangalli ha sottolineato che “i consumi delle famiglie si rivolgono, per l’80%, alla produzione nazionale” e ha chiesto alla politica di “essere responsabile” perché “l’indignazione cresce e chiama in causa la responsabilità di tutti ed anzitutto della politica”. E ha proposto di fare cassa anche con la lotta alla contraffazione. “Debellando abusivismo e contraffazione – ha dichiarato il presidente dei commercianti – la nostra economia registrerebbe un incremento di valore aggiunto tra i 18 ed i 25 miliardi di euro”. Sangalli ha definito l’Italia il Paese in cui si “organizza il festival delle opere incompiute”.