Torino, 1 lug. (LaPresse) – In Italia “restano sostanziali rischi per il piano di riduzione del debito principalmente a causa della debole crescita”, anche dopo la manovra correttiva sui conti pubblici annunciata ieri dal Governo. Lo sostiene l’agenzia di rating Standard & Poor’s in una nota.
Secondo l’agenzia di rating, “servono riforme macroeconomiche e microeconomiche molto più consistenti”, come “incentivare investimenti privati e legare il livello di salario alla produttività”. Senza tali cambiamenti, prosegue Standard & Poor’s, “siamo convinti che il potenziale economico dell’Italia non sarà realizzato”. Dunque “c’è almeno una probabilità di uno su tre che il rating venga abbassato nei prossimi 24 mesi”, spiega ancora ricordando l’outlook negativo assegnato ai conti pubblici italiani. Le misure “credibili” a giudizio degli analisti, riguardano “il contenimento dei salari del settore pubblico e i tagli alla spesa pensionistica”, ma il Governo “è troppo ottimista sull’efficacia della lotta all’evasione”. Inoltre, “lo stallo politico potrebbe far slittare la riforma fiscale”. In sostanza, Standard & Poor’s avvisa che il rating rimmarrà al livello attuale se “il Governo riuscirà a trovare il consenso politico per migliorare la competitività, attuando le riforme strutturali”.