Roma, 15 lug. (LaPresse) – Le cinque banche italiane sottoposte all’esame dell’European Banking Authority (Eba) hanno superato lo stress test del 2011. L’organismo dell’Unione europea presieduto dall’italiano, Andrea Enria, ha valutato la resistenza degli istituti bancari in relazione a ipotetici scenari di crisi nell’arco di un biennio. I cinque istituti di credito sotto esame sono stati Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare, Unicredit e Ubi Banca. La simulazione ha ipotizzato uno scenario con una contrazione del Pil pari a -0,5%, un calo del mercato azionario del 15% e un aumento dei costi finanziari dell’1,25%. Gli istituti bancari hanno superato il Core Tier 1 fissato al 5% e la media ponderata degli istituti italiani è pari al 7,3%, mentre quella delle banche europee prese in esame (in tutto 90 comprese le 5 italiane) si è attestata al 7,7%. Al termine degli stress test del 2010 la media italiana era stata del 7,4% e quella europea dell’8,8%. Gli istituti europei bocciati dall’Eba nel Vecchio Continente sono stati in totale otto.

Ecco i risultati delle banche italiane sotto esame: Intesa Sanpaolo, core tier 1 all’8,9% nel 2012; Unicredit, core tier 1 al 6,7% nel 2012; Monte dei Paschi, core tier 1 al 6,3% nel 2012; Ubi Banca, core tier 1 al 6,7% nel 2012; Banco Popolare, core tier 1 al 5,7% nel 2012.

“Nessuna delle banche italiane è compresa in quell’area grigia stabilita dall’Eba fra il 5 e il 6% del core tier 1, ovvero appena sopra la soglia del 5%, che impone maggiore attenzione”. Così il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, in merito all’esito degli stress test condotti dalla Eba. Per Saccomanni “l’unica banca italiana sotto il 6% (Banco popolare al 5,7%, ndr.) ha un risultato più vicino al 6% e oltretutto ha un’esposizione del tutto marginale con Paesi con il debito sotto pressione, le due condizioni richiamate dall’Eba”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: , , ,