Milano, 18 ago. (LaPresse) – Piazza Affari è in picchiata dopo la partenza in rosso. I dati sul rallentamento della Germania fanno ancora paura ai mercati, anche perché le proposte della cancelliera tedesca, Angela Merkel, e del presidente francese, Nicolas Sarkozy, soprattutto l’introduzione della cosidetta ‘Tobin tax’ sulle transazioni finanziarie, non hanno convinto Governi, analisti e investitori, che si dividono tra chi le considera insufficienti o addirittura dannose. A peggiorare le cose ci ha pensato Wall Street, che ha aperto in rosso dopo i dati Usa su inflazione e disoccupazione in aumento. L’indice Ftse Mib della Borsa di Milano arriva a perdere oltre il 5% (il 5,11% a 15.135,58 punti).
Wall Street apre in forte calo per dati disoccupazione Apertura negativa per Wall Street, con l’indice Dow Jones che cede il 2,01% a 11.180,93 punti, lo S&P che mostra un ribasso dell’1,88% a 1.171,44 punti e il Nasdaq che lascia il 3,07% a 2.434,39 punti. Su New York hanno pesato i dati sulla disoccupazione negli Stati Uniti. Secondoil dipartimento del Lavoro, la scorsa settimana le domande per accedere ai benefici del sussidio sono cresciute di 9mila attestandosi a 408mila unità, il livello più alto da un mese. Inoltre, l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,5% a luglio.
Male i mercati europei Con l’apertura negativa di Wall Street, l’indice Ftse 100 di Londra perde il 3,43% a 5.148,75 punti, il Dax di Francoforte il 4,9% a 5.657,24 punti e il Cac 40 di Parigi il 3,98% a 3.124,93 punti. A Madrid, l’Ibex lascia il 4,22% a 8.360,3 punti.
Spread Btp-Bund sotto controllo Rimane stabile lo spread Btp-Bund intorno ai 270 punti base (ovvero il 2,7%). Il differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi si attesta a 272 punti base, mentre quello tra i Bund e i Bonos spagnoli si attesta a 275 punti.
Usa, inchiesta su rating assegnati da Standard & Poor’s Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha aperto un’indagine su Standard & Poor’s. L’ipotesi è che l’agenzia abbia assegnato rating scorretti a decine di crediti fondiari negli anni che hanno preceduto la crisi economica. Secondo quanto riporta il New York Times, le indagini sono iniziate prima del declassamento dell’agenzia del debito Usa da AAA ad AA+, ma le investigazioni rischiano di portare a reazioni di ulteriore sdegno, già provocato dal downgrade. Alcuni funzionari governativi hanno criticato il processo decidionale segreto e la credibilità dell’agenzia, oltre che la competenza dei suoi analisti, dopo aver trovato errori di calcolo nella valutazione del debito statunitense.
Los Angeles ‘licenzia’ Standard & Poor’s Los Angeles non ingaggerà più Standard & Poor’s per assegnare un rating al suo monte investimenti, dopo la decisione dell’agenzia di declassare il portafoglio della città da AAA ad AA. L’amministrazione ha affermato che Los Angeles “ha perso la fiducia nel giudizio di S&P’s”. Secondo il responsabile del bilancio nell’amministrazione cittadina, Steve Ongele, che ha parlato di fronte al Comitato per le Finanze, “la città dovrebbe essere orgogliosa di tagliare i legami con l’agenzia” perché “il crollo dei mercati portato dalla crisi immobiliare si è verificato proprio perché le agenzie di rating come S&P’s hanno assegnato indegnamente ad alcune aziende il rating AAA”. Con la rescissione del contratto Los Angeles risparmierà 16mila dollari all’anno.
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