Milano, 23 ago. (LaPresse) – Chiusura negativa per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che perde l’1,04% a 14.707,32 punti e il Ftse All-Share che cede lo 0,97% a 15.545,69 punti. Milano è la cenerentola d’Europa. Tra le principali Borse europee, solo Madrid chiude sotto la parità con Palazzo Mezzanotte, ma fa meglio, con l’Ibex che perde lo 0,17% a 8.279,8 punti. Il Ftse 100 di Londra guadagna lo 0,67% a 5.129,42 punti, il Dax di Francoforte lo 1,07% a 5.532,38 punti e il Cac 40 di Parigi l’1,08% a 3.084,37 punti. Piazza Affari è partita bene in mattinata, ma non è mai decollata per la zavorra del comparto bancario. Poi nel primo pomeriggio il listino ha girato in negativo senza riprendersi neanche dopo che Wall Street ha aperto sopra la parità. Sicuramente non ha aiutato l’indice ZEW sugli investitori tedeschi, che ha mostrato un crollo della fiducia sui mercati in Germania.

Il comparto più in difficoltà a Milano è ancora il bancario, con Banco Popolare (-4,19% a 1,142 euro), Banca Montepaschi (-3,23% a 0,4288 euro), Intesa Sanpaolo (-0,63% a 1,095 euro), Ubi Banca (-2,18% a 2,598 euro), Unicredit (-2,61% a 0,8755 euro) e Popolare Milano (-4,89% a 1,574 euro). Per Piazza Meda si parla di un rinvio dell’aumento di capitale fino a 1,2 miliardi di euro che potrebbe essere deciso nel consiglio di amministrazione di giovedì prossimo. Secondo le indiscrezioni, il consorzio di garanzia e gli advisor, tra cui Mediobanca, starebbero pensando di rinviare la richiesta al mercato a causa delle turbolenze che si stanno abbattendo sulle banche. Tuttavia nel pomeriggio la Bpm ha smentito un allungamento dei tempi sull’operazione, in particole per un presunto ritardo dovuto ad accertamenti con Bankitalia.

Ma è la galassia Agnelli a mostrare un andamento simile a quello del Ftse Mib. In mattinata Fiat è schizzato in alto, con oltre il 5% di guadagni. Poi gli acquisti hanno lasciato il posto alle vendite, con il titolo che chiude in ribasso del 2,37% a 3,952 euro. Fiat Industrial perde invece il 2,84% a 5,635 euro, mentre la controllante Exor se la cava con un finale vicino alla parità, in calo dello 0,14% a 14,65 euro. Nel resto del paniere principale, salgono Eni (+0,9%), ancora sollevato dall’effetto Libia, Atlantia (+0,38%), Parmalat (+2,39%), Saipem (+0,25%) e Stm (+0,33%). Cadono invece Mediobanca (-4,15%), Generali (-1,91%), Tenaris (-2,38%), A2A (-3,3%) e Tod’s (-2,51%). Limita le perdite Pirelli (-0,98%).

Stabile spread Btp-Bund Rimane stabile sotto il 3% lo spread Btp-Bund a 285 punti base, alla chiusura dei mercati europei. Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi è leggermente inferiore a quello tra Bonos spagnoli e Bund, a 286 punti base. Il rendimento del Btp è al 4,99%.

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