Roma, 2 set. (LaPresse) – “Siamo sconcertati per le misure di contrasto all’evasione fiscale previste nell’emendamento presentato dal Governo”. E’ quanto afferma in una nota la Confindustria, che sottolinea che l’associazione “ha da tempo condiviso l’obiettivo di una seria ed efficace lotta all’evasione fiscale e contributiva” ma le misure presentate ieri “risentono però della fretta e dell’approssimazione con cui è stato predisposto l’emendamento, non sono coerenti anche sul piano tecnico e dovranno necessariamente essere riviste”. Secondo viale dell’Astronomia, “sono poco efficaci rispetto all’obiettivo di una seria lotta all’evasione e rischiano di penalizzare le imprese corrette nel rapporto con il fisco. Due esempi per tutti: innanzitutto la misura che considera presuntivamente società di comodo le imprese in perdita per tre anni consecutivi”.
La Confindustria precisa che “in questi anni di seria e diffusa crisi economica sono molte le imprese che si trovano in questa situazione e non per questo possono essere ulteriormente penalizzate considerandole a priori società non operative. Con riguardo alle misure in materia di reati tributari – prosegue la nota dell’associazione degli industriali – in particolare quelle previste per l’infedele dichiarazione, per sanzionare penalmente tale condotta, l’illecito va rapportato all’effettiva entità dell’evasione e al dolo specifico altrimenti si rischia solo di ingolfare ancor di più una giustizia già lenta e appesantita, generando crescente incertezza per tutte le imprese”. La Confindustria conclude precisando che “siamo stupiti che il Governo non abbia preso in considerazione misure più efficaci di contrasto all’evasione come la nostra proposta di abbassare la soglia per l’uso del contante a 500 euro”.