Atene (Grecia), 28 gen. (LaPresse/AP) – Il governo greco e gli investitori privati, a colloquio oggi per proseguire le trattative, sono vicini a trovare un accordo sulla riduzione del debito. La chiusura delle negoziazioni è attesa per la prossima settimana. È quanto si legge in una nota diffusa al termine dell’incontro da Charles Dallara, direttore dell’Istituto delle finanze internazionale, e Jean Lemierre, consigliere del presidente della banca francese Bnp Paribas, rappresentanti dei creditori privati nei colloqui con il governo di Atene. L’incontro con il primo ministro Lucas Papademos e il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos è appena terminato e dovrebbe riprendere domani.

Le due parti, si legge nella nota, “sono vicine alla chiusura di un coinvolgimento volontario (del settore privato, ndr). Attendiamo di arrivare a una conclusione la prossima settimana, quando la discussione su altre questioni andrà avanti”. Nel comunicato si fa anche riferimento al “quadro espresso pubblicamente all’inizio delle settimana dal primo ministro del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, nel suo ruolo di presidente dell’Eurogruppo”. Questo significa che i creditori hanno accettato un tasso di interesse inferiore al 4% per i nuovi bond che sarebbero emessi dalla Grecia in cambio di quelli vecchi.

Questa mattina, intanto, il Financial Times ha rivelato una proposta avanzata dalla Germania secondo cui Atene dovrebbe cedere temporaneamente la propria sovranità sulle decisioni in materia fiscale e di spesa, affidandole a un commissario di bilancio europeo, prima di poter ottenere il secondo pacchetto di aiuti. Una proposta respinta però dalla Commissione europea, secondo cui “la piena responsabilità dei compiti esecutivi deve rimanere al governo greco, che risponde davanti ai suoi cittadini e alle istituzioni”.

Atene ha bisogno di trovare l’accordo con i privati prima del 20 marzo, data entro cui deve restituire 14,5 miliardi di euro di bond del Tesoro. L’intesa con gli investitori, dunque, è vitale per evitare il default e costituisce una precondizione per ricevere il secondo pacchetto di aiuti internazionali, del valore di 130 miliardi di euro. Secondo un funzionario della troika (composta da Bce, Fmi e Commissione europea), citato dalla rivista tedesca Der Spiegel, tuttavia, Atene per salvarsi potrebbe avere bisogno di un totale di 145 miliardi.

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