Atene (Grecia), 7 feb. (LaPresse/AP) – Mentre i leader dei partiti che appoggiano il governo greco di coalizione stanno per incontrare il primo ministro Lucas Papademos per cercare di trovare un accordo sui tagli richiesti dalla troika (Ue, Bce e Fmi) ed evitare il fallimento, la Grecia si ferma per lo sciopero generale dei dipendenti pubblici.
Circa 20mila persone sono scese in piazza ad Atene. Fermi treni e traghetti, chiuse molte scuole e banche, mentre gli ospedali stanno lavorando con staff ridotti. Momenti di tensione si sono registrati quando poliziotti in tenuta antisommossa hanno lanciato gas lacrimogeni sui manifestanti in protesta davanti al Parlamento. Gli scontri sono scoppiati quando la folla ha cercato di rompere un cordone della polizia di fronte all’edificio di piazza Syntagma. Al momento non ci sono notizie di arresti o feriti. Un gruppo di dimostranti ha inoltre bruciato una bandiera tedesca urlando: “Fuori i nazisti”.
“Stanno commettendo un crimine contro il Paese, stanno scaraventando nella povertà i salariati ed eliminando pensionati e disoccupati”, ha commentato Vangelis Moutafis, sindacalista della principale associazione di categoria greca, Gsee, in riferimento alle misure di austerità chieste da creditori internazionali ad Atene in cambio del nuovo pacchetto di salvataggio. “Stanno vendendo gli asset dello Stato per niente, non può continuare così”, ha aggiunto il leader sindacale. “Questo crimine – ha proseguito – deve essere fermato immediatamente”. Ieri il governo ha accettato la richiesta dei creditori internazionali di tagliare 15mila posti di lavoro (su un totale di 750mila) nel settore pubblico nel 2012.
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