Atene (Grecia), 9 mar. (LaPresse/AP) – L’85,8% dei creditori privati della Grecia ha sottoscritto l’accordo di bond swap. Lo ha fatto sapere il governo di Atene, precisando che intende avvalersi della regola che costringe a partecipare chi finora non ha accettato. L’accordo mira a ridurre il debito greco di 107 miliardi di euro e i privati accettano una perdita del 53,5% in cambio dell’emissione di nuovi bond con condizioni di restituzione più favorevoli per Atene.

Il dato è relativo ai titoli sottoposti a legislazione greca. In totale invece, fra creditori con bond che seguono legislazione greca e quelli sottoposti a legislazione internazionale, hanno aderito al bond swap l’83,49% dei privati per un totale di 172 miliardi di euro. Atene ha però esteso al 23 marzo la scadenza per la sottoscrizione da parte dei privati con titoli sottoposti a legislazione internazionale, dei quali finora ha firmato solo il 69%. Applicando le cosiddette clausole di azione collettiva, che consentono di costringere tutti ad accettare lo swap in caso del raggiungimento di una certa quota di writedown, l’operazione dovrebbe raggiungere una partecipazione del 95,7%, pari a 197 miliardi di euro. Il debito della Grecia ammonta a 368 miliardi e 206 miliardi sono in mano ai privati.

L’accordo di bond swap è parte essenziale del secondo piano di salvataggio internazionale di Atene ed è perciò fondamentale per sbloccare l’erogazione del pacchetto di aiuti da 130 miliardi di euro dai Paesi dell’eurozona e dall’Fmi. Se lo swap non fosse andato a buon termine la Grecia avrebbe affrontato il default fra due settimane perché il 20 marzo era prevista una scadenza di titoli per 14 miliardi. I ministri delle Finanze degli altri 16 Paesi dell’eurozona discuteranno oggi dei risultati della sottoscrizione in conference call. Inoltre la ‘Intenational swaps and derivatives association’ (Isda) ha fatto sapere che si incontrerà per stabilire se l’accordo possa essere considerato un credit event, cioè un default tecnico, che determinerebbe il pagamento dei credit default swaps (cds), ovvero dei prodotti finanziari di assicurazione contro il fallimento. L’Isda ha fatto sapere che, nel caso in cui scattasse il pagamento dei cds per la Grecia, il totale ammonterebbe a poco meno di 3,2 miliardi di dollari.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata