Roma, 5 set. (LaPresse) – “L’autunno non sarà caldo, ma bollente”. Così Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, intervistato da Maurizio Belpietro nel corso di ‘La telefonata’ in merito alla situazione dell’industria italiana. “I casi di crisi aziendali – ha aggiunto – sono migliaia. Aziende medie e piccole che soffrono mediaticamente in silenzio, ma che sono anche quelle che ci preoccupano di più”.

Per il numero uno di viale dell’Astronomia i problemi nascono anche dalle poche aperture del governo nei confronti del mondo industriale e della crescita, più “di principio” che “concrete”. “Oggi – ha detto Squinzi – mi auguro che venga messo qualcosa sul tavolo. Abbiamo bisogno di semplificazione burocratica e normativa, abbiamo bisogno di un Paese normale”. Se l’Italia, però, “non assicura condizioni – ha sottolineato il presidente di Confindustria – in linea con gli altri Paesi europei e con il mercato globale non andremo molto lontano”.

Una situazione generata anche dalla riforma del mercato del lavoro del ministro Fornero, che per Squinzi è stata “un’occasione persa, ma riteniamo – ha spiegato – ci sia la possibilità di intervenire per poterla migliorare”. “Non la giudichiamo in maniera positiva – ha detto – perché ha tolto molta flessibilità in entrata senza dare una vera svolta alla flessibilità in uscita”.

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