Torino, 13 set. (LaPresse) – Nei giorni scorsi, “da parte di alcuni esponenti del mondo politico e sindacale, sono state fatte alcune dichiarazioni preoccupate per il futuro” di ‘Fabbrica Italia’, ma da quando il piano è stato annunciato, nell’aprile 2010, “le cose sono profondamente cambiate”. Lo precisa in una nota il gruppo Fiat, sottolineando che “il mercato dell’auto in Europa è entrato in una grave crisi e quello italiano è crollato ai livelli degli anni settanta. E’ quindi impossibile fare riferimento a un progetto nato due anni e mezzo fa”.
“E’ necessario infatti – aggiunge il Lingotto – che il piano prodotti e i relativi investimenti siano oggetto di costante revisione per adeguarli all’andamento dei mercati”. La Fiat, prosegue il comunicato, “ha scelto di gestire la sua libertà in modo responsabile e continuerà a farlo per non compromettere il proprio futuro, senza dimenticare l’importanza dell’Italia e dell’Europa”.
“Vale la pena di sottolineare – conclude il Lingotto – che la Fiat con la Chrysler è oggi una multinazionale e quindi, come ogni azienda in ogni parte del mondo, ha il diritto e il dovere di compiere scelte industriali in modo razionale e in piena autonomia, pensando in primo luogo a crescere e a diventare più competitiva”.
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