Londra (Regno Unito), 25 ott. (LaPresse/AP) – Ford taglierà 1.500 posti di lavoro nel Regno Unito, chiudendo lo stabilimento di Southampton. Lo annuncia il sindacato che rappresenta i lavoratori di Ford. Unite, questo il nome del sindacato, fa sapere di essere stato informato da Ford dell’intenzione di chiudere la fabbrica di Southampton entro il 2013. Si tratta dell’unico stabilimento di assemblaggio di veicoli rimasto nel Regno Unito. Ford ha inoltre confermato che eliminerà parte delle attività che sono attualmente svolte nello stabilimento di Dagenham. Ford ha 11.500 dipendenti nel Regno Unito. Ieri la stessa società ha annunciato che ha intenzione di chiudere entro il 2014 lo stabilimento di Genk, nell’est del Belgio, con la conseguente perdita diretta di 4.500 posti di lavoro e di altri cinquemila nell’indotto. La casa automobilistica statunitense ha confermato la notizia anticipata dai rappresentanti dei lavoratori e ha motivato la scelta comunicando di attendersi una perdita superiore agli 1,5 miliardi di dollari in Europa nell’esercizio 2012. La produzione del van Transit si sposterà da Southampton allo stabilimento di Kocaeli, in Turchia. Nel sito inglese la produzione era stata ridotta dai 66 mila veicoli del 2008 a 28 mila lo scorso anno, quando l’orario era stato ridotto a un unico turno. “Riconosciamo l’impatto che le nostre azioni avranno sui dipendenti e sulle loro famiglie in Europa, e lavoreremo insieme con tutte le parti per questa necessaria trasformazione del nostro business”, ha commentato il presidente e amministratore delegato di Ford, Alan Mulally. Len McCluskey, segretario generale del sindacato Unite, ha dichiarato che i lavoratori lotteranno contro le chiusure. “Questo annuncio – ha spiegato McCluskey – è stato gestito vergognosamente. Solo pochi mesi fa Ford ha promesso un nuovo modello di Transit a Southampton nel 2014”. La casa automobilistica ha sottolineato ancora che la chiusura degli impianti belgi e britannici porteranno a 450 milioni di dollari di risparmi. Ford ha promesso che investirà in una nuova serie diesel a quattro cilindi a Dagenham e che sosterrà la produzione nello stabilimento di Bridgend, in Galles, per i motori a benzina. Le vendite del gruppo sono calate del 14,9% a settembre in Europa, facendo peggio del calo medio del 10,8% registrato dalle altre case, stando ai dati Acea.

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