Atene (Grecia), 7 nov. (LaPresse/AP) – Il dibattito infuocato in Parlamento sulle nuove misure di austerità chieste dalla troika (Ue, Bce e Fmi) alla Grecia è stato bloccato dai partiti di opposizione, tra cui Syriza, che contestano al pacchetto di provvedimenti di essere incostituzionale. I parlamentari si dovranno ora esprimre sulla compatibilità alla carta greca delle misure. Secondo i partiti che respingono le richieste internazionali in cambio degli aiuti, il complesso di tagli e tasse per raccogliere ulteriori 13,5 miliardi di euro sarebbero parte di un disegno di legge troppo complesso che andrebbe discusso in più sessioni. Il governo di coalizione del premier conservatore Antonis Samaras ha bisogno di una maggioranza semplice per l’approvazione delle misure di austerità. Il suo esecutivo è sostenuto da 176 parlamentari sui 300 che compongono l’assemblea legislativa. Tuttavia senza Sinistra Democratica, che pur sostenendo il governo ha espresso la sua contrarietà al pacchetto, la manciata di socialisti con Samaras e i conservatori hanno insieme 160 voti, che sarebbero ancora sufficienti se non pesasse l’incertezza su alcuni dissidenti interni. Stamane il parlamentare del partito di centro-destra Nuova Democrazia, Constantinos Tassoulas, ha aperto la dicussione sostenendo che “votare a favore delle misure di austerità è un dovere”. Secondo invece Zoi Constantopoulou, del principale partito di opposizione della sinistra radicale Syriza, “si tratta di un ricatto”. Il premier Samaras ha spiegato che senza la prossima rata di aiuti internazionali da 31,5 miliardi di euro, le casse della Grecia saranno vuote già il 16 novembre.

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