Roma, 16 nov. (LaPresse) – Calano le esportazioni, ma ancora di più le importazioni. E’ il quadro che emerge dai dati diffusi dall’Istat sul commercio estero di settembre. Si rileva, infatti, rispetto ad agosto, una flessione per entrambi i flussi commerciali, più intensa per le importazioni (-4,2%) che per l’export (-2,0%).
A settembre si rileva un avanzo commerciale di 408 milioni, sintesi di un disavanzo con i paesi dell’area extra Ue (-594 milioni) e di un surplus negli scambi con i paesi Ue (+1,0 miliardo). Nei primi tre trimestri il saldo complessivo, sostenuto dall’ampio avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (+52,6 miliardi), risulta positivo e pari a 4,1 miliardi.
La diminuzione dell’export è di intensità analoga per entrambe le aree di sbocco: -2,1% per i mercati Ue e -2,0% per quelli extra Ue. In flessione sono soprattutto le vendite di beni strumentali (-4,5%) e di prodotti energetici (-2,3%), mentre i beni di consumo durevoli registrano un aumento dell’1,0%.
La flessione delle importazioni è rilevante sia dai paesi Ue (-4,4%) sia da quelli extra Ue (-3,9%). Particolarmente accentuata è la contrazione degli acquisti di beni strumentali (-9,7%).
A settembre si registra una flessione tendenziale per entrambi i flussi in valore: -4,2% per l’export e -10,6% per l’import. Considerando i volumi, le diminuzioni risultano più marcate: -7,8% per l’export e -15,3% per l’import. Nel terzo trimestre 2012 si rileva una crescita tendenziale per le esportazioni (+2,2%), mentre le importazioni si riducono (-6,4%).
Rispetto a settembre 2011, la flessione delle vendite risulta accentuata per Cina (-18,8%), paesi Mercosur (-13,7), Romania (-13,6%), Spagna (-12,8%) e Germania (-10,3%), mentre aumentano i flussi verso Stati Uniti (+19,4%) e paesi ASEAN (+22,9%). La flessione è diffusa a quasi tutti i settori; rilevante è l’espansione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (+23,4%) e di prodotti agricoli (+5,4%).
Segnali di forte flessione si rilevano per gli acquisti da Giappone (-35,0%), India (-30,9%) e paesi EDA (-26,0%), mentre sono in forte crescita gli acquisti dai paesi OPEC (+18,0%) e Russia (+16,7%). Gli acquisti di autoveicoli (-44,9%) sono in netta flessione. La diminuzione delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. verso Cina e Germania, di metalli di base e prodotti in metallo verso Francia e Germania contribuiscono per quasi un punto percentuale alla diminuzione tendenziale dell’export.
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