Roma, 21 nov. (LaPresse) – E’ stata raggiunta l’intesa tra palazzo Chigi e parti sociali sulla produttività. Fuori dall’accordo è rimasta Cgil, che non ha firmato. “Il governo – ha commentato il premier Mario Monti – è convinto che l’intesa sia un passo importante per il rilancio dell’economia, per la tutela dei lavoratori e per il benessere sociale”. “Ci rallegriamo – ha detto – per il grande lavoro, eccellente, condotto in questi due mesi, che segna un passo avanti per il Paese”.

“Il documento – ha sottolineato – è firmato da tutte le parti che hanno partecipato al negoziato con eccezione di una, la Cgil. Il governo esprime vivo auspicio che l’intesa possa essere sottoscritta anche dalla Cgil. La firma della Cgil sarebbe significativa, ma non per la validità dell’accordo tra le parti che c’è tra tutti i firmatari e dal punto di vista degli impegni del governo”. L’accordo, comunque, ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, “non esclude nessuno dalle trattative contrattuali”.

Al vertice hanno preso parte il presidente del Consiglio, Mario Monti, i ministri Corrado Passera (Sviluppo economico), Elsa Fornero (Lavoro), Enzo Moavero Milanesi (Affari europei), il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà e il viceministro del Welfare, Michel Martone. Per i sindacati sono presenti i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella. Le associazioni delle imprese sono rappresentate dai leader di Confindustria, Abi, Ania, Rete Imprese e Alleanza delle cooperative.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata